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Ancelotti al Real Madrid, la (non) scelta di Florentino Perez

Calcio EsteroAncelotti al Real Madrid, la (non) scelta di Florentino Perez

L’arrivo di Carlo Ancelotti al Real Madrid è stato tanto fulmineo e sorprendente, ma nasconde alcune ragioni che Florentino Perez ha dovuto prendere in considerazione in un periodo delicato

“Questa squadra, con i suoi tifosi e la città, è sempre stata nel mio cuore”. Così ha parlato Carlo Ancelotti qualche ora dopo aver trovato l’accordo con l’Everton per la rescissione del contratto, un vincolo che lo legava ai Toffees sciolto perché, quando il Real Madrid chiama, dire di no diventa impossibile.

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Ancelotti è stato un po’ il piano di riserva di un Florentino Perez abbastanza spiazzato dall’addio di Zidane: un divorzio non improvviso, certo, ma arrivato in un periodo in cui meno si cambia e meglio è. Così, dopo aver incassato i saluti di Zizou, il presidente del Real Madrid ha valutato qualche alternativa – da Conte a Pochettino, passando per la possibile promozione di Raul – per poi rifugiarsi in una sorta di comfort zone.

ancelotti con klopp
Fonte Twitter

Carlo Ancelotti, usato sicuro

Dal decimo posto con l’Everton al Real Madrid, un ritorno inatteso dopo il biennio 2013-2015 con tanto di Champions League vinta. Carlo Ancelotti si ripresenta così e Florentino Perez, inconsciamente, sa di essersi messo in mano a un allenatore di grande tradizione, capace di ottimizzare le risorse e, soprattutto, amato e stimato da tutti.

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Infatti, a Madrid Carletto ha lasciato un buon ricordo e l’impressione, visto l’addio di Zidane, è quella che si voglia un po’ normalizzare un ambiente pronto a esplodere qualora non dovessero arrivare trofei nemmeno nella prossima stagione. L’obiettivo, tanto per cominciare, potrebbe essere quello di vincere la Liga, cosa che ad Ancelotti non è riuscita in passato.

L’ultimo ballo dei big

Inoltre, Ancelotti probabilmente è stato chiamato perché Conte, il piano iniziale, avrebbe chiesto un profondo restyling della rosa, mentre il tecnico emiliano di certo – proprio per la credibilità già acquisita in passato – accetterà di lavorare con calciatori la cui carriera sta per volgere al termine.

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Gente come Modric, Benzema, Kroos e molti altri sono all’ultimo ballo con il Real Madrid, o comunque hanno già imboccato la parabola discendente della loro vita calcistica. Ancelotti, in tal senso, quasi li ‘accompagnerà’, prima che il Real Madrid decida davvero di rivoluzionarsi totalmente.

Rinnovi e fiducia

La notizia del ritorno di Ancelotti al Real Madrid è stata infatti accolta bene da tutti, così da certificare come la mossa di Perez sia stata fondamentalmente vincente. L’emiliano, per esempio, potrebbe intercedere in prima persona per provare a far rinnovare Sergio Ramos e Lucas Vazquez, due calciatori che lui conosce bene e che attualmente potrebbero accordarsi a parametro zero con chiunque.

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Affidarsi al vecchio ciclo, confermarsi, evitare di rompere un giocattolo che ha funzionato molto bene in un periodo storico economicamente pericoloso. Questi sono i principali motivi per i quali Florentino Perez ha riportato Ancelotti a Madrid.

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Il presidente, fondamentalmente, ha scelto di non scegliere, di non rischiare troppo, di stare alla finestra in attesa di tempi migliori, consapevole che Carletto arriva da anni di mediocrità ma, visti i suoi pregressi, a Madrid potrebbe trovare l’ambiente per fare bene.

Un fallimento annunciato

Quando un allenatore dice che vuole andare via nonostante il contratto, il club in questione è costretto ad accontentarlo per motivi che vanno oltre la mera questione economica. Ancelotti ha chiesto di essere liberato e l’Everton, giustamente, cercherà qualcuno di più motivato.

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La gestione del manager ex Napoli e Bayern è stata fondamentalmente mediocre, semplicemente perché l’Everton non è una squadra che, per necessità e programmazione sportiva, fa per Ancelotti e viceversa. I soldi spesi per il mercato sono stati parecchi e, di fatto, non hanno portato un ritorno.

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I Toffees dovranno andare su un profilo totalmente differente, come per esempio Nuno Espirito Santo. Il tecnico portoghese, in uscita dal Wolverhampton, potrebbe valorizzare il parco giocatori dell’Everton e rilanciare le ambizioni di una realtà che, da troppo tempo, pare essersi ridimensionata. Non sempre i nomi funzionano, questa è la lezione che, dalle parti di Goodison Park, avranno senz’altro imparato.

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