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Il pareggio conquistato dalla Roma quasi allo scadere della sfida contro il Napoli allinea i giallorossi alla tendenza dei prossimi avversari di Europa League

Quando le cose possono andare in una direzione, spesso prendono sempre quella più complessa per raggiungere l’obiettivo. Questa la massima che a Trigoria sta accompagnando i giorni di preparazione alla doppia sfida contro il Leverksuen, intervallata dal pareggio con il Napoli e dalla sfida della prossima settimana con la Juventus. Una sfida – quella ai tedeschi – che sta necessariamente catalizzando le attenzioni di tutto l’ambiente ma che non sta comunque distraendo dalla rincorsa in campionato, che la sconfitta contro il Bologna ha decisamente complicato. 

Ora, con il Leverkusen imbattuto e quindi spauracchio incredibile per una Roma che viaggia sulle ali dell’entusiasmo firmato De Rossi, c’è un sottile filo rosso che nella partita con il Napoli ha agganciato le due contendenti per la finale di Dublino, l’intenzione di stare dentro la partita anche dopo il fischio finale. In stagione la squadra di Xabi Alonso ha segnato una rete decisiva dopo il novantesimo per nove volte solo in questo 2024, portando a 46 le partite consecutive senza sconfitta. Un record incredibile che sta demolendo il record che fu della Juventus 2011-12 che deteneva il trono con 43 partite consecutive. Oggi la corazzata guidata da Florian Wirtz è forse la squadra che gioca il più bel calcio in Europa, e lo rende efficace attraverso una presenza all’interno della partita mai discontinua. A questo proposito anche la Roma di De Rossi sembra aver maturato una consapevolezza simile: dall’arrivo dell’ex capitano giallorosso, Dybala e compagni sono sembrati rigenerati, rinfrancati da un nuovo entusiasmo che ha cancellato la gestione Mourinho e i malumori per la cacciata del portoghese a favore di un rinato senso di appartenenza che sta contagiando ogni giocatore della rosa. 

Il gol e la ripresa fisica di Tammy Abraham sono l’esempio perfetto per esplicitare questo concetto: la rete segnata contro il Napoli – in sospetto fuorigioco poi chiarito dal VAR – ha acceso gli animi della squadra infiammandone le proteste. Anche l’esultanza di Abraham testimonia questo attaccamento alla partita, questa fame di risultati che sembrava non appartenere alla Roma che fu di Mourinho e che oggi potrebbe essere assente giustificata in vista di una semifinale europea di primissimo livello. Invece, anche contro il Napoli, la Roma ha dimostrato di voler il risultato, di voler rimanere in partita, di attaccarsi con le unghie e con i denti ad un pareggio che la avvicina – quanto meno per voglia di fare – al Leverkusen di Xabi Alonso. 

La Roma punta su Tammy 

Ma la nota più lieta è costituita dal recupero fisico di Tammy Abraham, prossimo attaccante titolare della Lupa in vista dell’addio ormai quasi certo di Romelu Lukaku. Dopo la rottura del crociato sul finale della scorsa stagione, la Roma è dovuta correre sul mercato per dotare Mourinho di un nuovo attaccante che potesse sostituire l’inglese per tutto l’anno, visto che per recuperare l’ex Chelsea ha impiegato circa dieci mesi, e che con il solo Dybala i giallorossi di certo non potevano giocare. 

Oggi, a distanza di quasi un anno dall’infortunio e con un contratto valido fino a giugno 2026, Tammy Abraham è finalmente recuperato, dentro al progetto in maniera tanto viscerale da rendersi protagonista in una squadra che fino a marzo aveva fatto a meno di lui. In vista della prossima stagione – e quindi di un potenziale rinnovo di contratto – la Roma si gode la sua rinascita, guardando al Leverkusen come ad uno spartiacque che non cambierà però la sostanza della rinata ambizione di De Rossi e del centravanti inglese. 

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