Skip to main content

La stagione calcistica è finita, ma per alcune squadre le riflessioni sul futuro sono appena cominciate. In casa Atalanta, il periodo post-campionato si sta rivelando un momento di grande incertezza. Il club bergamasco, che negli ultimi anni ha conquistato il cuore dei tifosi grazie a grandi successi e ad percorso di crescita spettacolare, si trova ora di fronte a una possibile separazione da una figura fondamentale: Gian Piero Gasperini. Da mesi, le voci su un possibile addio del tecnico si sono intensificate, ma mai come ora la situazione sembra vicina alla conclusione.

Un incontro decisivo

Gasperini ha incontrato la famiglia Percassi nelle scorse ore per un confronto che ha avuto il sapore di una resa dei conti. Durato circa due ore, l’incontro non ha toccato temi legati al mercato o ai rinnovi contrattuali. Piuttosto, l’allenatore ha aperto per la prima volta all’ipotesi di un addio, chiedendo di poter trattare con altre squadre.

L’attuale contratto del tecnico, che scadrà nel 2026, non sembra più un vincolo insormontabile, e Gasperini ha ribadito la sua decisione di considerare seriamente la possibilità di lasciare Bergamo, dopo nove anni che lo hanno visto protagonista di una delle epoche più brillanti nella storia del club.

Il ciclo Gasperini alla Dea

Gasperini ha guidato l’Atalanta attraverso un periodo di successi straordinari. Sotto la sua direzione, la squadra è passata dal lottare per la salvezza a qualificarsi stabilmente per le competizioni europee, raggiungendo anche i quarti di finale di Champions League. L’ultimo trionfo, la vittoria in Europa League nella passata stagione, ha rappresentato il culmine di un ciclo indimenticabile.

Nonostante questo, il tecnico sembra ora aver sentito che il suo percorso alla guida della Dea sia arrivato a una naturale conclusione. I segnali di una possibile frattura erano già emersi nei mesi scorsi, quando Gasperini aveva espresso dubbi sulla gestione della rosa e sulle future partenze di giocatori chiave, come il centravanti Ademola Lookman, che ha già manifestato l’intenzione di lasciare il club.

I dubbi sul mercato e le possibili cessioni

La gestione del mercato da parte della dirigenza è uno dei punti che ha creato incertezze nella relazione tra Gasperini e il club. L’allenatore ha più volte sottolineato che per mantenere un alto livello competitivo, sarebbe stato necessario rinforzare la rosa, ma anche evitare cessioni dolorose, come quella di Lookman. Con il mercato estivo ormai alle porte, i vertici dell’Atalanta dovranno decidere come comportarsi, considerando che anche altri giocatori potrebbero essere tentati da nuove sfide. Ederson, altro pezzo pregiato della rosa, è finito nel mirino di alcuni top club. La società, però, non sembra intenzionata a svendere i propri talenti e mira a mantenere una squadra competitiva per il prossimo campionato.

Il futuro di Gasperini e il possibile successore

Con l’addio di Gasperini che sembra ormai una possibilità concreta, la dirigenza atalantina si sta preparando a trovare un sostituto. I nomi più gettonati sono tre:

  • Thiago Motta
  • Igor Tudor
  • Maurizio Sarri

Thiago Motta, ha impressionato con il suo lavoro al Bologna ma è reduce da otto mesi difficili alla Juventus: il suo profilo però piace perché giovane e di prospettiva. Igor Tudor, attualmente sulla panchina della Juventus, potrebbe essere un’alternativa interessante, sebbene la sua situazione sia legata anche al risultato della squadra nella prossima edizione del Mondiale per Club. Non si può nemmeno escludere l’ipotesi Maurizio Sarri, il cui stile di gioco ha sempre suscitato interesse in bergamasco, ma a quanto pare è molto vicino al clamoroso ritorno alla Lazio.

Nei prossimi giorni, l’Atalanta cercherà di fare chiarezza sulla situazione. Sarà interessante capire se davvero quello di domenica sera è stato l’ultimo saluto tra Gasperini e i tifosi bergamaschi, oppure se ci sarà ancora spazio per un nuovo capitolo nella storia di una squadra che ha fatto del coraggio e della determinazione il suo marchio di fabbrica.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Non avrai altro Dio all'infuori di Paolo Maldini il mio primo ed unico comandamento. Costruito dal basso e in direzione ostinata e contraria. Lo Scudetto 2022 il più bello della mia vita personale e professionale ma il Milan di Ancelotti mi ha insegnato che dopo Istanbul c’è sempre Atene.