venerdì, Aprile 19, 2024

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Stadio Fiorentina e la burocrazia italiana: perché Commisso è infuriato

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Ulteriori complicazioni sulla questione stadio Fiorentina: Commisso, dopo l’ennesima proposta rifiutata, ha ufficializzato il suo disimpegno sulla costruzione del nuovo impianto

Quando nella primavera del 2019 Rocco Commisso acquistò la Fiorentina strappandola alla famiglia Della Valle, ogni singolo tifoso viola – segnato dalle ultime anonime stagioni – pensava che il tycoon “paisà” potesse riportare la squadra ai vertici del calcio italiano, almeno come succedeva a inizio secolo. In realtà, in questi primi due anni il campo non è che abbia dato queste grandi soddisfazioni, tutt’altro.

Due salvezze risicate, diversi cambi in panchina, mercato confusionari ma, soprattutto, un progetto infrastrutturale che stenta a decollare. La questione stadio Fiorentina tiene sempre banco in prima linea, almeno da quando lo stesso Commisso ha compreso l’antifona, dovendo fare i conti con il fatto che, investire nel nostro paese, è più facile a dirsi che a farsi.

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Soprattutto se sei straniero e non conosci minimamente le dinamiche burocratiche di un ‘Italia che funziona soltanto per conoscenze. Gli stranieri vengono visti bene solo fino a quando spendono soldi a fondo perduto, senza minimamente preoccuparsi del dove finiscono e di come vengono spesi. Viceversa, nella testa di Commisso l’idea di costruire un nuovo stadio è sempre stata chiara fin dal principio.

stadio fiorentina
Fonte immagine: @CalcioFinanza (Twitter)

Stadio Fiorentina, il perché di questo stallo

Difficilmente a breve i tifosi viola avranno novità sensibili per quanto riguarda lo stadio Fiorentina. Infatti, in merito all’attuale Artemio Franchi, la politica toscana ha detto no alla demolizione con successiva ricostruzione da zero. Commisso l’aveva paventata e, alla controproposta che prevedeva solo un rimodernamento, ha detto no. Sono io a scegliere come spendere i miei soldi: questo il pensiero dell’americano, ribadito anche nelle ultime ore a mezzo stampa.

“Dopo che il Comune di Firenze ha parlato di stadio per 15-20 anni – ha detto Commisso – pensavo fosse preparato per lasciarmi fare qualcosa. Abbiamo cominciato con Campo di Marte ma, dopo tre mesi, la soprintendenza mi ha detto che non potevo fare quello che volevo”. Inoltre, ci sono stati problemi anche per il progetto stadio Fiorentina da un’altra parte: “A quel punto – ha spiegato – siamo andati in una località vicino l’aeroporto e lì è stata un’altra buffonata: non erano pronti e volevano solo i soldi di Rocco per mandare avanti la zona”.

Ora siamo al punto di prima, con Campo di Marte, col Franchi, per il quale la soprintendenza ha tirato in mezzo motivi burocratici legati alla monumentistica: “Ai monumenti deve pensarci lo Stato – ha chiosato Commisso – io soldi per lo stadio Fiorentina non ne metto più”.

La risposta di Nardella

Apprese queste parole amare, il Sindaco di Firenze Dario Nardella ha voluto intervenire ribadendo l’impegno del Comune di Firenze per quanto riguarda il restyling del Franchi, aprendo – come si legge in un comunicato ufficiale – “alla possibilità di collaborare con la Fiorentina”.

Implicitamente, quindi, il primo cittadino conferma di voler andare avanti per la propria strada: risistemare la casa storica dei viola è e rimane la priorità. Ma Commisso, nel caso in cui il progetto stadio Fiorentina dovesse decollare, vorrebbe giustamente carta e, proprio per questo motivo, è probabile che le due strade siano destinate a non incontrarsi mai.

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