Le voci di mercato possono correre veloci, ma spesso sono i dettagli a raccontare davvero la storia. Nei giorni successivi alla finale di Champions League, molti tifosi dell’Inter si erano interrogati sul tempismo dell’addio di Simone Inzaghi. In meno di 72 ore, il tecnico piacentino aveva salutato il club nerazzurro e preso un volo per Parigi, destinazione Al-Hilal. Un’accelerazione che aveva lasciato dietro di sé più di una domanda.
A ricostruire con chiarezza la vicenda ci ha pensato Esteve Calzada, CEO del club saudita, intervistato dalla BBC. Il dirigente ha confermato che l’accordo con Inzaghi fosse stato raggiunto ben prima della finale di Monaco: «Era già tutto definito, non era stato firmato prima solo perché Inzaghi ci aveva chiesto di aspettare per rispetto». Un gesto di correttezza verso l’Inter e verso una squadra portata a giocarsi il trofeo più importante d’Europa. Calzada ha inoltre spiegato che la trattativa è stata condotta da Tommaso Inzaghi, figlio dell’allenatore, insieme all’agente Federico Pastorello, definendo il percorso «il risultato di un duro lavoro».
Ora, per l’ex tecnico nerazzurro è già tempo di campo. Domani sera, alle 21 italiane, il debutto nel nuovo Mondiale per club contro il Real Madrid guidato da Xabi Alonso. Calzada ha parlato degli obiettivi della squadra in vista del torneo: «Non siamo qui solo per la visibilità o per scambiare le maglie con i madridisti. Abbiamo una squadra di talento e un allenatore di fama mondiale, ci avviciniamo a questo torneo con il massimo dell’ambizione». Un primo esame probante, mentre a Milano la ferita per il divorzio resta fresca.