giovedì, Marzo 28, 2024

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La Roma sta brillando (anche) grazie agli spagnoli

Serie ALa Roma sta brillando (anche) grazie agli spagnoli

La Roma sta giocando un calcio tra i migliori del nostro campionato, ottenendo punti importanti settimana dopo settimana. Il merito è anche degli spagnoli in giallorosso, tra cui Borja Mayoral e Gonzalo Villar.

La Roma si prepara alla prossima sfida di campionato – contro un’Inter vogliosa di riscatto dopo il 2-1 di Marassi – con tre punti conquistati da grande squadra, all’Ezio Scida contro il Crotone. Tralasciando l’esiguo valore tecnico della neopromossa, i capitolini hanno vinto e convinto, chiudendo la gara poco dopo la prima mezz’ora di gioco.

Non è la prima volta che la squadra allenata da Paulo Fonseca riesce ad imporsi con autorevolezza, mostrando un buon calcio votato alla ricerca del gol. La sensazione è che – ieri come in altre occasioni – un bello zampino sia stato messo dagli spagnoli di cui la Roma può vantare, Gonzalo Villar e Borja Mayoral su tutti. Ma il rapporto con i giocatori iberici a Trigoria non è sempre stato così idilliaco.

I precedenti: da Guardiola a Bojan Krkic

In totale, i giocatori nati in Spagna passati sulla sponda giallorossa del Tevere sono 14, con un totale di 58 reti collezionate in 465 partite, secondo Transfermarkt. Il primo è stato Joaquín Peiró, arrivato nella Capitale dall’Inter, dove aveva vinto due Scudetti e la Coppa dei Campioni 1964/1965. Poi, nel corso degli anni, si sono susseguiti i vari Iván Helguera, Pep Guardiola, José Ángel e Bojan Krkic.

Quest’ultimo, dopo Peiró – 30 gol in 129 partite -, è stato lo spagnolo più prolifico ammirato dalle parti della Curva Sud dell’Olimpico, con 7 reti in 37 gare disputate. L’ex Barcellona e Milan, anni dopo, aveva commentato alla BBC la sua stagione da alti e bassi in maglia Roma, oltre all’esperienza fallimentare in rossonero: “Non è stato facile perché non sono andato a Roma e Milano come Bojan, ma come una stella, come il ‘nuovo Messi’. Quindi se giocavi bene, non era abbastanza. Dovevi essere il migliore, dovevi essere il Messi. Questo non mi ha aiutato“.

Roma spagnoli
Fonte immagine: Pinterest @asroma.it

Mayoral e Villar, ma non solo: gli spagnoli della Roma

Non c’è da sorprendersi, però, se il record di cui sopra del giocatore attualmente in maglia Montreal Impact sarà presto superato dall’ultimo spagnolo arrivato nella Città Eterna: in prestito dal Real Madrid, Borja Mayoral. L’ex attaccante di Wolfsburg e Levante, vera e propria stella nelle giovanili dei Blancos, sembra aver trovato nella squadra di Fonseca un’isola felice nella quale riprendere in mano la sua carriera.

Da vice di Edin Dzeko, il centravanti classe 1997 ha già siglato 6 reti e servito 4 assist in 16 partite tra Serie A ed Europa League, risultando decisivo in diversi modi. Con conclusioni dalla lunga distanza – come avvenuto nel momentaneo 0-2 di Crotone -, inserendosi negli spazi – come nel provvisorio 1-0 con il Parma. Non mancano i gol da opportunista ed un importante ruolo da boa a cui appoggiarsi per costruire la manovra di gioco.

Roma spagnoli
Fonte immagine: Twitter @OfficialASRoma

Oltre a lui, Fonseca può contare anche sull’esperienza di Pedro, arrivato a parametro zero dal Chelsea e partito a razzo in questa stagione, su un Carles Perez che deve ritrovare la condizione, su Pau Lopez – in buon spolvero contro i calabresi -, e soprattutto su Gonzalo Villar, vera e propria rivelazione nel centrocampo giallorosso.

Dalla gara di ieri, in particolare, emerge uno scatto che riporta alla mente le immagini del miglior Iniesta, circondato da una miriade di avversari in diverse occasioni in carriera. Il centrocampista centrale arrivato nel gennaio scorso dall’Elche ha qualità nel palleggio, visione di gioco, voglia di imparare e classe da vendere.

Se la Roma occupa attualmente il terzo posto in classifica, a -3 dall’Inter ed a -4 dal Milan capolista, è anche e soprattutto merito dei suoi spagnoli in grande forma. Aggiungete al mix un Henrikh Mkhitaryan da capogiro ed un gruppo in crescita: la ricetta è ottima, la Lupa ha fame.

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