Il Real Madrid, per affrontare i disagi economici prodotti dal Covid, ha comunicato nuove disposizioni in tema di mercato e ingaggi
Nel giorno in cui apre ufficialmente il calciomercato invernale, il Real Madrid – tramite un comunicato ufficiale – fa sapere che la società sta per affrontare un altro forte periodo di austerity. Decisione scontata, perché il 2020 è stato un bagno di sangue economico senza precedenti. L’esplosione improvvisa di una pandemia generalizzata ha di fatto paralizzato tutto lo sport mondiale e, paradossalmente, a risentirne maggiormente sono stati i club più ricchi.
Ovviamente, il Real Madrid rientra ampiamente in questa categoria. Prima la sospensione della Liga ha creato disagi sul tema diritti tv, poi la riapertura a porte chiuse e lo stop a ogni attività ludica e turistica hanno fatto il resto. Infatti, con il Santiago Bernabeu blindato, i merengues non hanno incassato nulla alla voce dei ricavi da botteghino e, men che meno, da milioni di turisti che durante l’anno avrebbero invaso la capitale spagnola, visitando (a pagamento) le strutture del club.
Real Madrid, a gennaio niente mercato
Il primo provvedimento riguarda quindi gli eventuali interventi sul mercato che il Real Madrid farà a gennaio. O, meglio, verrebbe da dire che non farà, visto che Florentino Perez ha già fatto intendere come la squadra al momento stia bene così. Non ci saranno innesti, ergo Zidane deve andare avanti così, con quello che ha, nonostante qualche pensierino a potenziali rinforzi probabilmente il tecnico francese lo avrebbe fatto.
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Diverso il discorso che riguarda la prossima campagna estiva, nella quale il Real Madrid potrebbe tornare prepotentemente su obiettivi importanti. I nomi accostati ai blancos sono quelli di Momo Salah, Pau Torres, fortissimo difensore centrale del Villarreal, e David Alaba, che arriverebbe a parametro zero. Ma, se le cose non dovessero cambiare, ecco che anche a giugno la spending review in salsa madridista dovrebbe giocoforza prolungarsi.
Altro taglio agli ingaggi
Inoltre, il Real Madrid ha anche comunicato di aver trovato un accordo con i componenti della rosa per un’altra sforbiciata agli ingaggi, ridotti ulteriormente del 10%. In primavera, squadra e dirigenza avevano già concordato con Florentino Perez un primo taglio degli stipendi, accettando la riduzione del 10% che si sarebbe poi alzata al 20% nel caso in cui le competizioni non fossero riprese. Poi si è giocato, ma evidentemente non basta ancora.
D’altronde, i conti del Real Madrid parlano chiaro: come spiegato in maniera approfondita da Marca, il club ha previsto un calo dei ricavi da 900 a 618 milioni di euro circa, un crollo verticale che obbliga Perez a battere i pugni sul tavolo chiedendo ai tesserati qualche sacrificio. Il taglio degli ingaggi non tocca comunque solo i calciatori, ma anche i dirigenti, i componenti del Castilla (la squadra filiale del Real Madrid) e la prima squadra di basket, che fa riferimento direttamente alla presidenza essendo la società una polisportiva.
Ergo, oltre a incassare meno, Zidane e i suoi ragazzi dovranno abituarsi a giocare in una situazione economica molto fluida, perché quest’anno il Real Madrid è chiamato a tornare protagonista in tutte le competizioni, Champions League compresa. Può essere una buona occasione di vedere con continuità i più giovani, che rappresentano gli ingenti investimenti degli anni passati, a meno che il club non incassi qualcosa da cessioni al momento non previste. E, come accade per i blancos, anche gli altri club d’Europa dovranno adeguarsi a una situazione nuova per tutti.
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