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Rafael Leao? No, Raphael Lea’i: alla scoperta della promessa oceaniana

Calcio EsteroRafael Leao? No, Raphael Lea'i: alla scoperta della promessa oceaniana

Il calcio scopre Raphael Lea’i, giovanissima promessa che arriva delle remotissime Isole Salomone, ma che sta stregando importanti club in giro per il mondo.

Facile sentirne il nome e confondersi con il più noto attaccante del Milan, ma pur essendo di qualche livello assoluto inferiore, Raphale Lea’i si candida a essere uno dei giovani talenti più interessanti dei prossimi anni, e probabilmente già da ora il principale giocatore della storia del suo paese.

In tanti si stanno accorgendo di questo ragazzo poco più che adolescente (classe 2003), soprattutto in questi giorni di qualificazioni ai Mondiali: giovedì, mentre l’Italia usciva malamente contro la Macedonia del Nord, lui decideva un’altra impresa, quella delle sue Isole Salomone su Tahiti, decidendo il match con una tripletta; ieri un’altra rete, fondamentale per l vittoria sulla meno probante Papua Nuova Guinea.

Il baby fenomeno dell’Oceania

Certo, non avversari di primissimo livello, ma tutto va considerato in funzione del livello medio della competizione e della sua Nazionale: le Isole Salomone sono un arcipelago di un migliaio di isole a esta della Papua Nuova Guinea, che mettono assieme appena 687.000 abitanti. A livello calcistico, il loro massimo exploit è stata la Coppa dell’Oceania del 2004, quando con i gol di Commins Menapi (leggenda locale, tragicamente scomparso a soli 40 anni nel 2017) arrivarono fino al secondo posto.

Ma nessuno è mai andato tanto lontano dall’arcipelago, per giocare a pallone: lo stesso Menapi, arrivò al massimo al campionato della Papua Nuova Guinea, mentre Raphael Lea’i, come spiega la pagina Facebook Calcio Oceaniano, già da un anno è stato seguito da club del campionato australiano e addirittura dagli argentini del Godoy Cruz. Oggi, ha buone probabilità di diventare la prima stella internazionale del calcio delle Isole Salomone.

Intanto, è senza dubbio il miglior prospetto attuale del calcio dell’intero continente. Nato nel 2003 a Honiara, l’isola principale del paese, ha iniziato a giocare a calcio giovanissimo nel Marist, una delle più importanti società delle Isole Salomone, e a 14 anni era già una delle più brillanti star del Futsal in Oceania, sebbene giocasse da sottoetà. Nel 2019, ha avuto modo di affinare le sue abilità in Nuova Zelanda, giocando al Wellington Phoenix durante un periodo di studio nel locale Scots College.

Un’altra tappa fondamentale del suo percorso di affermazione, in patria così come fuori da esso, è arrivato, sempre nel 2019, con la partecipazione al Mondiale U17 in Brasile, dove la sua Nazionale ha fatto una prevedibilmente magra figura, ma Lea’i è riuscito a lasciare il segno negli osservatori del torneo. Attualmente milita in patria negli Henderson Eels, con cui sta già infrangendo vari record nazionali: in 34 presenze col club, ha messo a segno 69 reti.

Raphael Lea’i, come gioca

Ciò che salta subito all’occhio, vedendo giocare questo attaccante, è la sua incredibile velocità, unita inoltre a un buon controllo di palla. Raphael Lea’i viene solitamente schierato, infatti, da punta esterna, giocando indifferentemete a destra e sinistra grazie alle sua dimestichezza con entrambi i piedi.

Ovviamente stiamo parlando anche di un giocatore con un eccezionale fiuto per il gol e una capacità di resistere alla pressione non indifferente, considerando che nella sua carriera ha sempre dimostrato di poter fare la differenza anche tra giocatori più esperti e formati di lui. La sua capacità di essere dominante nel calcio delle Isole Solomone (e, adesso, anche in giro per l’Oceania) ha portato il ct spagnolo Felipe Vega-Arango a farlo giocare anche da prima punta.

Tuttavia, Raphael Lea’i non va confuso con un centravanti classico, dato che stiamo parlando di un ragazzo che rende al meglio con il gioco in profondità e negli spazi aperti, dove può mascherare certi limiti fisici dovuti alla corporatura ancora esile e a un’altezza abbastanza contenuta (160 cm). Ma le qualità per meritarsi un palcoscenico maggiore ci sono tutte.

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