domenica, Maggio 19, 2024

Chi sono i migliori allenatori svincolati in circolazione nel 2024

Allenatori svincolati: chi sono i migliori a gennaio 2024? Ecco i nomi più allettanti in panchina, per i club in cerca di un nuovo tecnico.

Il mondo del calcio è un ambiente spietato, e spesso basta poco per prendere il lavoro. I progetti tecnici vanno e vengono molto rapidamente, e a volte già a metà stagione una società si ritrova a pensare a come far cambiare rotta alla propria squadra con un nuovo allenatore, o magari si inizia già a progettare il futuro della prossima stagione. A questo punto, le strategie da seguire sono sempre due: puntare su un tecnico già con un ingaggio, pagandogli la rescissione del contratto con l’attuale club o, come più spesso avviene, andando a pescare dalla lunga lista degli allenatori svincolati in giro per il mondo. Ecco allora una lista aggiornata dei migliori tecnici disponibili sul mercato nel 2024.

Aggiornato al 16/03/2024.

I migliori allenatori svincolati nel 2024

ANTONIO CONTE

Probabilmente il profilo più affascinante tra gli allenatori svincolati in Europa. Una lunga esperienza e tanti successi ottenuti alla guida di Juventus, Chelsea e Inter, ma l’ultima esperienza al Tottenham ha compromesso molto il suo status di “vincente seriale”. Da allora, Conte sta cercando una nuova occasione, ma vuole valutare attentamente il progetto prima di gettarcisi anima e corpo. Negli ultimi tempi lo abbiamo visto evolvere come tecnico, e agli Spurs ha anche cercato di utilizzare nuove tattiche rispetto al suo classico 3-5-2. Conte è un tecnico carismatico, molto preparato e che è una calamita per gli scudetti (anche se ha sempre faticato molto di più nelle coppe). Molte voci lo danno in trattative con il Napoli, ma nulla è ancora certo.

JOSÉ MOURINHO

Esonerato dalla Roma a gennaio 2024, il portoghese sembra un allenatore oggi in profonda crisi. Arrivato in giallorosso con grandi aspettative, in due stagioni e mezza non è mai riuscito a condurre la squadra alla qualificazione alla Champions League, pur ottenendo due finali nelle altre coppe europee (e vincendo la Conference League). Spesso criticato per un gioco troppo difensivo e fisicamente aggressivo, e per l’istinto polemico spesso esagerato, l’orma i ex Special One è senza dubbio un allenatore non semplice da gestire e con un contratto abbastanza corposo.

MAURIZIO SARRI

A metà marzo si è dimesso dalla Lazio, dopo una stagione iniziata male, ma resta un tecnico di prestigio internazionale, guadagnato grazie ai successi ottenuti con Napoli, Chelsea e anche Juventus (è l’ultimo allenatore ad aver conquistato uno scudetto coi bianconeri). Il suo gioco è noto: 4-3-3, possesso palla, ricerca del gol. Tuttavia, il tecnico toscano ha bisogno di tempo, fiducia e di un mercato intelligente, e oggi più che mai è alla ricerca di un’occasione per rilanciarsi con un progetto valido sul medio-lungo periodo. Di sicuro non andrà al Napoli, viste le parole molto dure di De Laurentiis nei suoi confronti.

ALESSIO DIONISI

Il 43enne tecnico senese è stato esonerato dal Sassuolo il 25 febbraio, ma da qualche anno viene considerato uno degli allenatori più interessanti in Italia. Abituato a giocare con il 4-3-3 o il 4-2-3-1, fautore di un gioco offensivo e moderno, ha fatto vedere ottime cose prima in Serie B con l’Empoli e poi in A nelle prime stagioni col Sassuolo. Inoltre, è un allenatore a suo agio con squadre giovani e, sebbene il suo curriculum non sia proprio di primissimo piano, nel contesto giusto potrebbe decisamente sorprendere.

RUDI GARCIA

Divenuto celebre alla guida del Lille tra il 2008 e il 2013, e poi con Roma, Marsiglia e Lione, il tecnico francese era passato un po’ nel dimenticatoio, trasferendosi in Arabia Saudita all’Al Nassr, fino a che De Laurentiis non lo ha ritirato fuori per prendere il posto di Spalletti al Napoli. Scelta rivelatasi poi abbastanza nefasta e rinnegata dopo pochi deludenti mesi. L’esperienza in Campania è stata traumatica, ma Rudi Garcia resta un tecnico d’esperienza che, con il progetto giusto, potrebbe ancora ottenere buoni risultati, grazie al suo classico 4-3-3 offensivo.

GRAHAM POTTER

Fino al settembre 2022 era considerato uno dei tecnici più promettenti in Europa, grazie al suo approccio tattico molto moderno e spettacolare, che aveva reso grande il piccolo Brighton. Il Chelsea sborsò un sacco di soldi per chiamarlo sulla sua panchina, ma Potter si ritrovò a gestire un club sconclusionato e con una rosa sovrabbondante, affondando con tutti i Blues. Dall’aprile successivo si è trovato senza panchina, e i contemporanei successi di De Zerbi alla sua ex squadra hanno contribuito a eclissarne il ricordo. Difficilmente lo vedremo fuori dal Regno Unito, ma potrebbe lo stesso essere una scommessa interessante.

FRANK LAMPARD

Restando in ambito Chelsea, come non dimenticare Frank Lampard, leggenda dei Blues in campo e poi tecnico capace di tenere a galla il club durante la critica fase del mercato bloccato. Il tecnico inglese, oggi 45enne, diede spazio a giovani come Tammy Abraham, Ruben Loftus Cheek, Mason Mount e Fikayo Tomori, ottenendo risultati sorprendenti, salvo poi naufragare l’anno dopo, quando la fine delle limitazioni sul mercato portò in squadra nomi di alto profilo e ambizioni più elevate. Più adatto a una squadra di medio livello che un top team, ma anche per lui è difficile immaginarsi un futuro lontano dal Regno Unito.

OLE GUNNAR SOLSKJAER

Un altro allenatore arrivato in punta di piedi in una big, capace di sorprendere tutti in prima battuta per poi entrare in crisi. Emerso alla guida del Molde, nella sua Norvegia, nel dicembre 2018 Solskjaer venne chiamato sulla panchina del Manchester United (di cui era stato un giocatore simbolo) come traghettatore, e alla fine seppe ottenere la conferma. La sua esperienza ai Red Devils è stata però irta di complicazioni e delusioni, a dispetto dei grandi investimenti, fino a che nel novembre del 2021 non è stato esonerato. Le successive difficoltà del Manchester United sembrano dimostrare che forse il problema non era davvero lui: ha fatto vedere cose buone, e in un progetto meno disorganizzato potrebbe ancora fare bene.

HANSI FLICK

Una carriera fulminante, quella del 58enne allenatore tedesco. Fino al novembre 2019 aveva rivestito quasi esclusivamente incarichi dirigenziali o da vice allenatore nella Germania, nell’Hoffenheim e al Bayern Monaco. Poi, il club bavarese lo volle come traghettatore, e in poche settimane Flick rivoluzionò la squadra, dandole uno gioco spettacolare e portandola a vincere la Champions League, e meno di due anni dopo venne chiamato a sostituire Joachim Low sulla panchina tedesca. Ma l’esperienza in nazionale è stata traumatica, e lo scorso settembre è arrivato l’esonero. Flick è una grande incognita: ha solo goduto di un improvviso momento di fortuna sfacciata, o è davvero un grande allenatore?

JOACHIM LOW

Quanta voglia abbia di ributtarsi in pista, non è dato saperlo. A 63 anni Low ha già ottenuto molto dalla sua carriera: da giovane è stato un tecnico rivoluzionario quanto sfortunato, poi Klinsmann lo ha ripescato da dimenticatoio chiamandolo come suo vice in nazionale, e in seguito Low ne ha preso il posto, costruendo la grande Germania capace di vincere il titolo mondiale nel 2014. Dall’estate del 2021 è senza contratto, e in passato era stato ipotizzato come allenatore della Turchia, prima che venisse scelto Montella. Il suo è un profilo decisamente particolare, ma stiamo pur sempre parlando dell’uomo che ha rivoluzionato la Germania.

OLIVER GLASNER

Austriaco di 49 anni, formatosi alla corte della Red Bull, è divenuto noto in Germania prima col Wolfsburg e poi, soprattutto, alla guida dell’Eintracht Francoforte tra il 2021 e il 2023, vincendo l’Europa League nel 2022 e affermando la formazione tedesca tra le più competitive e convincenti in Europa in termini di gioco. Fautore del 3-4-2-1 che ha rivelato al mondo l’attuale juventino Filip Kostic, Glasner è un tecnico competente e moderno, con il pregio di non avere nemmeno un contratto troppo oneroso.

JESSE MARSCH

Un altro discepolo della Red Bull, è il più quotato tecnico statunitense che abbia mai allenato nel calcio europeo. Ha 50 anni, e dopo le ottime cose mostrate oltre oceano è stato il vice di Ralf Rangnick al RB Lipsia e poi allenatore del Salisburgo. Le sue successive esperienze non hanno però dato grandi risultati, con due esoneri prima dal Lipsia e poi dal Leeds. Come impostazione tattica rispetta lo stile Red Bull, improntato sul possesso palla e la tecnica, preferendo come modulo il 4-2-3-1.

JULEN LOPETEGUI

Tecnico spagnolo in grandissima ascesa fino all’estate del 2018, quando era pronto a giocarsi il Mondiale con la Spagna e invece si scoprì che aveva già firmato col Real Madrid: venne esonerato e, pochi mesi dopo, anche i Blancos decisero di fare a meno dei suoi servigi. Da allora, Lopetegui ha faticato a riaffermarsi come un tecnico di alto profilo internazionale, vivendo comunque alcune buone stagioni al Siviglia e poi una, meno soddisfacente, al Wolverhampton. Resta un grande nome, in cerca di un ingaggio da parte di un club con ambizioni di alto livello in cui possa dimostrare di essere davvero uno dei migliori allenatori in circolazione.

JORGE SAMPAOLI

Genio e sregolatezza. L’allenatore argentino, allievo prediletto di Marcelo Bielsa, è noto per il suo gioco ultra-offensivo ma anche per la sua radicalità, che spesso ne ha compromesso i successi ad alto livello. Ha guidato con successo il Cile, e poi è stato sulla panchina della nazionale albiceleste, del Santos, dell’Atletico Mineiro, del Marsiglia, del Siviglia e del Flamengo, da cui si è separato nel settembre 2023. Sampaoli è un profilo rischioso, tra gli allenatori svincolati disponibili in questo momento, ma con un serio progetto tecnico alle spalle, una società convinta e un po’ di pazienza, potrebbe ancora riservare delle belle sorprese.

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