L’eventualità di Lukaku al Chelsea significherebbe un ritorno del belga nel primo grande club a scomettere su di lui, anche se poi coi Blues non andò benissimo
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Il possibile trasferimento di Lukaku al Chelsea è la grande notizia di questo calciomercato di inizio agosto: dopo un primo rifiuto da parte dell’Inter, i Blues sono tornati alla carica con un’offerta da 130 milioni di euro e 15 milioni complessivi di stipendio al giocatore, che potrebbero servire a sbloccare la trattativa.
Se ciò accadesse, il centravanti belga tornerebbe a giocare a Stamford Bridge: il Chelsea è stato infatti il primo club straniero a credere in lui, quando era solamente un ragazzino, portandolo in Inghilterra e dandogli modo di costruirsi una carriera. Ma come andò la sua prima esperienza nei Blues?
Lukaku al Chelsea: l’arrivo da giovane promessa
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Nell’agosto 2011, ovvero dieci anni fa esatti, Romelu Lukaku era un fresco 18enne e una delle maggiori promesse del calcio belga, quando il Chelsea di Roman Abramovch arrivò a offrire per lui 15 milioni di euro complessivi. Nonostante la giovane età, Lukaku era già piuttosto esperto, avendo esordito nell’Anderlecht che aveva solamente 16 anni ed essendone diventanto subito titolare e principale realizzatore.
Belgian boys are ready for Asia pic.twitter.com/6NkLGfjGCi @hazardeden10 @RomeluLukaku9 @DeBruyneKev #CFC #CFCTour #CFCThai #CFCAsiaTour
— ⭐⭐ (@SignEveryone) July 11, 2013
Su di lui c’erano gli occhi delle più forti squadre d’Europa, e il Chelsea voleva batterle tutte sul tempo con un’offerta irrinunciabile. Inoltre, la stagione precedente si era conclusa senza titoli, e i Blues volevano cominciare un nuovo ciclo: Carlo Ancelotti aveva abbandonato la panchina, venendo sostituito dall’enfant prodige André Villas-Boas; dal Valencia era stato acquistato Juan Mata e, sul fronte giovani, erano arrivati anche il messicano Ulises Davila e un alto belga, il 19enne portiere del Genk Thibaut Courtois.
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Lukaku firmò per 5 anni e gli venne assegnato il numero 18, anche se era chiaro che la sua sarebbe stata una stagione con poche presenze, dato che la rosa vantava già attaccanti come Didier Drogba, Fernando Torres e Nicolas Anelka. Ebbe comunque modo di esordire già il 27 agosto in Premier League contro il Norwich, subentrando a 7 minuti dalla fine a Torres.
Villas-Boas, però, non lo vedeva particolarmente, anche perché le cose non stavano andando benissimo e il giovane tecnico portoghese preferiva affidarsi a giocatori esperti. A Lukaku rimasero le briciole di qualche finale di partita (venendo comunque schierato contro Manchester United e Arsenal) e facendo spesso la spola tra la prima squadra e la formazione riserve.
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Quando, a marzo, Villas-Boas venne cacciato e sostituito da Roberto Di Matteo, le presenze di Lukaku calarono drasticamente, con l’assegnazione definitiva alla squadra riserve. Solo nel finale di campionato, quando il Chelsea doveva risparmiare le forze per la finale di Champions League (poi vinta), il tecnico italiano gli concesse spazio: l’8 maggio subentrò a Sturridge a 22′ dalla fine, e una settimana dopo partì finalmente titolare nell’ultima di Premier contro il Blackburn, giocando 54 minuti e servendo l’assist per il gol dell’1-0 di John Terry.
Cannot wait to see @RomeluLukaku9 back at Stamford bridge ? #BabyDrogba pic.twitter.com/NvAmMRzQvZ
— Bradruse (@DCosta19_cfc) June 8, 2013
Lukaku al Chelsea: poco feeling con Mourinho
La prestazione nell’ultima di campionato convinse i Blues che il belga meritava più spazio e fiducia, e così nella stagione 2012/2013 venne prestato al West Bromwich Albion allenato da Steve Clark, contribuendo con 17 gol e 7 assist all’ottavo posto in Premier del WBA, miglior prestazione dal 1981.
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Lukaku tornò al Chelsea con grandi speranze di poter essere finalmente titolare, ma purtroppo a Stamford Bridge le cose erano più complicate che mai: il ciclo di Di Matteo si era interrotto bruscamente nella stagione precedente ed era arrivato Rafa Benitez, che però non era stato confermato per la nuova annata e al suo posto Abramovich aveva richiamato José Mourinho. In attacco, adesso, oltre a Torres e Demba Ba era arrivato Samuel Eto’o, e lo spazio continuava a essere poco.
Mourinho considerava il giovane attaccante come una riserva, e ad agosto lo fece giocare un po’ in campionato, usandolo come sostituto prima di Torres e poi di Ba contro Hull City e Aston Villa. Il 30 agosto, Lukaku debuttò in Supercoppa europea contro il Bayern Monaco nel corso dei tempi supplementari, e poi ai rigori sbagliò il tiro decisivo, dando la vittoria ai tedeschi.
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Il suo impatto sul Chelsea lasciò molto a desiderare, e la società decise di prestarlo all’Everton, dove mise a segno 15 reti e 8 assist in campionato, portando i Toffies di Roberto Martinez fino al quinto posto. Tuttavia, i Blues non ritennero fondamentale confermarlo in squadra (in attacco, invece, arrivò Diego Costa) e Lukaku venne ceduto all’Everton per 35,4 milioni di euro. Da lì, la sua carriera spieccò il volo, ma questa è un’altra storia.
Drogba's message to @RomeluLukaku9. Pure class. #Legend. #CFC pic.twitter.com/Hb2JDOxtlM
— ForeverBlueCFC (@ForeverBlueCFC) August 31, 2013
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