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Il ritiro della Lazio si avvicina e, come sempre accade in questi momenti, le valutazioni interne tra allenatore e dirigenza diventano centrali per definire le priorità e il programma della stagione. In casa biancoceleste, però, il clima non è dei più sereni: la situazione economica del club e le difficoltà sul mercato stanno complicando la pianificazione estiva. Il ritorno di Maurizio Sarri sulla panchina laziale, ufficializzato solo poche settimane fa, rischia di trasformarsi in un caso delicato prima ancora dell’inizio ufficiale del campionato.

Stando alle ultime indicazioni raccolte da TMW, Sarri incontrerà oggi il direttore sportivo Angelo Fabiani per un confronto diretto. Sul tavolo, le perplessità dell’allenatore legate all’impossibilità della società di operare sul mercato in entrata, a causa dei paletti imposti dalla situazione finanziaria. Il tecnico toscano vuole garanzie precise sui piani di rafforzamento della rosa, in particolare dopo il settimo posto della scorsa stagione e la mancata qualificazione alle coppe europee. Il nodo riguarda non solo il budget a disposizione, ma anche il numero di cessioni necessarie per sbloccare eventuali acquisti.

Il rischio di una rottura non è più un’ipotesi remota. Sarri ha già firmato il contratto, ma il tesseramento effettivo scatterà solo il 1° luglio, data ufficiale di apertura della nuova stagione. In quell’occasione, se le risposte ricevute oggi non dovessero convincerlo, il tecnico potrebbe decidere di interrompere il rapporto con la Lazio prima ancora di cominciare il nuovo ciclo. Una situazione intricata che tiene in bilico il progetto biancoceleste e che potrebbe incidere sull’avvio di un’annata già carica di tensioni.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Non avrai altro Dio all'infuori di Paolo Maldini il mio primo ed unico comandamento. Costruito dal basso e in direzione ostinata e contraria. Lo Scudetto 2022 il più bello della mia vita personale e professionale ma il Milan di Ancelotti mi ha insegnato che dopo Istanbul c’è sempre Atene.