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Quattro anni fa, a margine di un addio tanto inatteso quanto rumoroso, Claudio Lotito pronunciò parole destinate a restare. Simone Inzaghi aveva appena lasciato la Lazio per accettare la proposta dell’Inter, strappando un accordo già raggiunto con il presidente biancoceleste. La reazione di Lotito fu secca, senza fronzoli, con una frase che in molti allora archiviarono come un’amarezza passeggera: «Nella vita ognuno raccoglie quello che semina. Vedremo poi alla fine chi rimarrà nel sistema più a lungo».

Oggi quelle parole suonano come una sentenza. Simone Inzaghi ha infatti scelto di lasciare l’Inter per accettare l’offerta milionaria dell’Al Hilal, chiudendo la sua esperienza nel calcio europeo dopo la pesante sconfitta in finale di Champions League contro il PSG. Un 5-0 che ha segnato la fine di un ciclo, convincendo il tecnico piacentino ad abbracciare una nuova avventura lontano dall’élite continentale. La proposta arrivata dall’Arabia Saudita è troppo vantaggiosa per essere rifiutata e Inzaghi ha deciso di dire sì, ufficializzando l’intesa nelle scorse ore.

Se nel 2021 fu lui a rompere un accordo già trovato, stavolta è la sua carriera a cambiare rotta in modo (forse) definitivo. L’Al Hilal, dominatore della Saudi Pro League, lo accoglierà con un contratto principesco, lasciando in Italia il ricordo di un tecnico capace di vincere, ma anche di abbandonare i palcoscenici più prestigiosi nel momento in cui sembrava vicino al definitivo salto di qualità. Lotito, dal canto suo, è ancora saldo alla guida della Lazio e il confronto a distanza tra i due si chiude così, con una frase di quattro anni fa trasformata in una fotografia fedele di quanto accaduto.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Non avrai altro Dio all'infuori di Paolo Maldini il mio primo ed unico comandamento. Costruito dal basso e in direzione ostinata e contraria. Lo Scudetto 2022 il più bello della mia vita personale e professionale ma il Milan di Ancelotti mi ha insegnato che dopo Istanbul c’è sempre Atene.