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Alla Juventus si lavora senza sosta su più fronti. Se il mercato è pronto a entrare nel vivo, i piani della dirigenza passano prima dalla conferma delle fondamenta tecniche. Igor Tudor è stato una delle note positive della scorsa stagione e la società bianconera ha voluto chiarire subito ogni dubbio sulla sua permanenza. L’intenzione di proseguire insieme è stata confermata pubblicamente, ma ora sono arrivati anche i passi concreti.

Nella giornata di mercoledì 11 giugno, Damien Comolli ha incontrato direttamente l’agente dell’allenatore croato, Antony Seric, per definire i dettagli di un nuovo accordo. Il contratto di Tudor si era rinnovato automaticamente fino al 2026 con il ritorno della Juventus in Champions League, ma il club ha voluto rivedere subito cifre e durata. La bozza dell’intesa prevede una nuova scadenza fissata al 30 giugno 2027 e l’eliminazione della penale che avrebbe potuto far scattare un ulteriore anno di ingaggio in automatico. Comolli, in conferenza stampa, aveva già mostrato grande stima per Tudor: «Sfortunatamente quando era a Marsiglia ci ha battuto entrambe le volte. L’intensità di quella squadra era impressionante, meritava di restare lì a lungo».

L’accordo trovato oggi prevede anche un adeguamento salariale. Tudor passerà dagli attuali 2 milioni di euro netti annui a 2,5 milioni. Il primo aumento era già stato garantito con la qualificazione europea, ora la Juventus ha voluto premiarlo ulteriormente per la stagione positiva e per rafforzare il progetto tecnico. Restano da definire solo alcuni bonus legati ai risultati, ma il via libera definitivo verrà formalizzato nei prossimi giorni. La nuova Juventus di Comolli riparte dunque dalla panchina, con Tudor saldo al comando.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Non avrai altro Dio all'infuori di Paolo Maldini il mio primo ed unico comandamento. Costruito dal basso e in direzione ostinata e contraria. Lo Scudetto 2022 il più bello della mia vita personale e professionale ma il Milan di Ancelotti mi ha insegnato che dopo Istanbul c’è sempre Atene.