L’Italia ha battuto la Moldavia per 2-0 ma non sono mancate le critiche. Gattuso ha provato un 4-4-2 super offensivo: può essere la strada giusta scegliendo gli interpreti più adatti
Penultima gara di qualificazione ai prossimi Mondiali di calcio che l’Italia ha vinto quasi inutilmente: serviva battere la Moldavia per 18-0 e sperare ancora nella qualificazione diretta. Oddio, speranza esiste ancora: servirà un 9-0 da infliggere alla Norvegia, “soltanto” la miglior squadra europea tra tutte quelle impegnate nella fase a gironi. Come bere un bicchiere d’acqua insomma.

Gennaro Gattuso (Deposit photo)
Ecco, archiviata già la possibilità di volare al Mondiale senza disputare i play off, possiamo ragionare su altro. Gli Azzurri ieri hanno vinto solo 2-0 contro la Moldavia, non proprio Argentina, Brasile o Francia. Nel finale la squadra ha trovato le chiavi giuste per avere ragione di una selezione che tra le sue fila ha forse in Ionita il calciatore di spicco, centrocampista della Triestina, ultima nel girone A di Serie C.
Una prova opaca che ha innescato la reazione dei tifosi azzurri volati fino a Chisinau, la Capitale del Paese dell’Europa orientale, confinante ad Est con l’Ucraina. Insomma, non proprio una trasferta agevole e chissà che non abbia contribuito ad innescare la reazione dei tifosi nel più classico degli “Andate a lavorare“.
Italia, il 4-4-2 super offensivo: l’undici “giusto”
Una protesta che non è piaciuta a Gennaro Gattuso, pronto ad evidenziarlo nei commenti postgara. Il CT si è affrettato a spiegare come la squadra gli sia piaciuta, rischiando il nulla in difesa (e ci mancherebbe, vista la caratura dell’avversario). Un CT versione “mento sapendo di mentire”.
Non poteva essere certo soddisfatto, anche perché la Nazionale vista ieri, qualora riuscisse a qualificarsi al Mondiale, potrebbe replicare lo scempio visto agli ultimi Europei. Gattuso ha provato un super offensivo 4-4-2, con Orsolini e Zaccagni di fatto attaccanti esterni più che laterali di centrocampo.

Mateo Retegui (Deposit photo)
Non è bastato a sommergere di gol la Moldavia ma sembra proprio che la strada tracciata sia quella giusta. Certo, andrebbe apportato qualche correttivo, soprattutto con decisioni forti nell’undici da titolare. L’Italia attuale ha diversi calciatori protagonisti in Premier League. Ecco, bisogna partire da quel blocco lì: al netto di Chiesa, che al Liverpool conosce più la panchina che il prato di Anfield, vi sono protagonisti assoluti.
Donnarumma, tanto per citare il primo, capitano dell’Italia e pilastro del Manchester City, anche se Vicario – titolare al Tottenham – è portiere valido ed affidabile. Calafiori in difesa, Udogie sulla corsia mancina anche se l’ex Udinese è martoriato da problemi fisici. Ovviamente, Tonali a centrocampo, uno dei registi più importanti del panorama europeo.
Con Donnarumma tra i pali, quindi, spazio ad Udogie sulla corsia mancina con Cambiaso spostato a destra, sicuramente più performante di Bellanova – abituato ad agire in posizione più avanzata nell’Atalanta – ed a Di Lorenzo fuori forma. C’è, però, che sta incantando Brentford: è Kayode, ex Fiorentina, un pilastro del club inglese, protagonista assoluto della vittoria della sua squadra contro il Liverpool.
Un calciatore che sta maturando e crescendo in fretta tanto da meritarsi la convocazione: Gattuso, fai presto perché Kayode ha anche cittadinanza nigeriana e le Super Eagles ci pensano eccome a lui. Al centro della difesa invece Calafiori e Mancini, rivitalizzato da Gasperini.
Sì, avete letto bene: Bastoni in panchina, efficace in una difesa a tre ma decisamente meno in uno schieramento a quattro, con Buongiorno prima alternativa del centrale dell’Arsenal (in alternativa, Calafiori terzino sinistro ed il napoletano al centro). Dimarco? Vale lo stesso discorso per Bastoni. In mediana serve sostanza accanto a Tonali: Frattesi più di Barella e Cristante, provando magari a far crescere Casadei, giovane di belle speranze.
Sulle corsie Politano sembra essere un passo avanti ad Orsolini, Grifo è calciatore sempre troppo sottovalutato, mentre Zaccagni a sinistra è quasi una garanzia. Il calcio italiano non offre molto di meglio, vedasi il Como, squadra ricca di giovani talenti ma senza italiani. In attacco, invece, Kean e Retegui sembrano la miglior coppia possibile, con Raspadori buon compromesso.


