Quattro anni intensi, segnati da successi e qualche delusione, si chiudono ufficialmente. L’avventura di Simone Inzaghi all’Inter ha vissuto momenti di grande esaltazione, come la finale di Champions raggiunta nel 2023 e quella recente contro il Psg (che però sarebbe meglio dimenticare), e una serie di trofei nazionali riportati a Milano. Nelle ultime settimane, però, il rapporto tra l’allenatore e il club aveva mostrato segnali di logorio, alimentati da riflessioni personali e dalla voglia di affrontare nuove sfide.
La decisione è arrivata in giornata, dopo un incontro risolutivo tra Inzaghi e i dirigenti nerazzurri. Il tecnico ha comunicato la volontà di lasciare la panchina con un anno di anticipo rispetto alla scadenza contrattuale fissata per il 2026 e di accettare la proposta dell’Al Hilal. Il trasferimento sarà immediato: già nel fine settimana Inzaghi volerà a Miami, dove il club saudita si prepara a sfidare il Real Madrid il 18 giugno al Mondiale per club. Una scelta influenzata da diversi fattori: il peso di un ciclo lungo e logorante e la pesante sconfitta nella recente finale di Champions hanno inciso più di quanto si volesse ammettere pubblicamente.
Chi arriva al posto di Inzaghi
Ora l’Inter accelera per individuare il nuovo allenatore. Il nome in pole è quello di Cesc Fabregas, sotto contratto con il Como ma già al centro di contatti avviati subito dopo la conclusione della Serie A. L’ex centrocampista spagnolo ha raccolto consensi nella dirigenza nerazzurra, che vorrebbe chiudere in tempi stretti, considerato l’imminente impegno al Mondiale per club. Sullo sfondo resta Roberto De Zerbi, che ha liquidato le domande sul suo futuro con un secco: «Non mi ha chiamato nessuno». La decisione definitiva è attesa nei prossimi giorni.