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Inter perché si sciolgono i Boys della Curva Nord

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Dopo più di 50 anni di esistenza si sciolgono i Boys della Curva Nord dell’Inter: i motivi di questa decisione

Era il 1969 quando tra i seggiolini del secondo anello verde di San Siro facevano la loro comparsa i Boys, gruppo di tifosi dell’Inter che avrebbero sostenuto la squadra nerazzurra per più di mezzo secolo. Dopo 53 anni di storia i Boys si sciolgono, provocando un vero e proprio terremoto nel tifo nerazzurro. Inter-Napoli del 4 gennaio 2023, oltre a essere una partita decisiva per il campionato dei milanesi, sarà, quindi, anche un match storica, il primo senza i Boys a sostenere dagli spalti dopo ben 53 anni. La scomparsa dei Boys si unisce a quella di altri gruppi come i Viking, Irriducibili e Brianza. I tifosi, a partire dal 4 gennaio 2023, si uniranno sotto un unico vessillo, la Curva Nord Milano 1969, per formare un unico cuore pulsante di tifosi pronti a sostenere l’Inter per i prossimi anni.

Perché si sciolgono i Boys: i motivi dietro alla decisione

Lo scioglimento dei Boys è stato comunicato in occasione del primo comunicato della Curva Nord Milano 1969, che ha annunciato di iniziare a rappresentare i tifosi interisti a partire da Inter-Napoli. Per l’occasione verrà presentato un lunghissimo striscione che sarà la fotografia del nuovo corso. Una scelta che si pone in continuità alla storia, perché l’enorme retaggio dei Boys rimarrà vivo nel nuovo gruppo collettivo.

Le decisioni che hanno portato allo scioglimento dei Boys sono state in parte esplicitate dal comunicato della Curva Nord, in parte rivelate da indiscrezioni giornalistiche. Per quanto riguarda le comunicazioni ufficiali, il collettivo ha rivelato che la decisione è stata presa dopo una profonda riflessione, innescata da questo lungo stop a causa del Mondiale. I vari gruppi di tifosi hanno deciso di confluire in un unico insieme per ottenere un obiettivo comune, che porta al coinvolgimento di un numero ancora più alto di tifosi, portando nei ranghi anche il tifo moderato che rimaneva fuori dai gruppi di ultras. Le diverse sigle che popolavano prima la Nord hanno deciso di mettere da parte equivoci e incomprensioni in nome della loro fede nell’Inter, scegliendo, quindi, di fare fronte comune.

Secondo Il Corriere della Sera, dietro a questa decisione ci sarebbe anche l’omicidio dell’ex capo ultrà nerazzurro Vittorio Boiocchi, ucciso a 69 anni da ben cinque colpi d’arma da fuoco lo scorso 29 ottobre. Ai suoi funerali hanno preso parte più di 600 persone, che hanno ricordato il tifoso nerazzurro con cori e striscioni

 

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