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Le grandi panchine si decidono spesso lontano dai riflettori, tra incontri riservati e trattative delicate. L’Inter, dopo aver salutato Simone Inzaghi, si muove per trovare il nuovo allenatore e ha individuato in Cesc Fabregas il profilo ideale. Il tecnico spagnolo, reduce da una stagione positiva alla guida del Como, è finito in cima alla lista nerazzurra, con Patrick Vieira come alternativa.

Fabregas-Inter, gli ultimi sviluppi

Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, il Como non si oppone più all’idea di un possibile addio: se Fabregas vorrà trattare con l’Inter, sarà libero di farlo. E proprio ieri sera era previsto un incontro a Londra tra l’allenatore e il direttore sportivo Piero Ausilio. La conferma arriva anche da Fabrizio Romano, intervenuto su DAZN: «Il meeting è in corso, non sarà semplice per l’Inter. Deve convincerlo del suo progetto, non solo con la parte economica». La trattativa, però, si è accesa senza un’autorizzazione ufficiale da parte del Como, che secondo Romano sarebbe «molto stizzito e infastidito dalla situazione». Una mossa che aggiunge tensione a una vicenda già delicata.

Le parole di Fabregas

Nel pomeriggio, durante un evento a Londra insieme al presidente del Como, Mirwan Suwarso, Fabregas aveva parlato del suo futuro senza sbilanciarsi troppo: «A Como lavoro come voglio. Ho iniziato con questo club perché pensavo a un progetto a lungo termine. Non voglio finire la mia carriera in un club dove c’è un progetto per uno o due anni, e poi termina tutto». Parole che raccontano il forte legame con l’attuale squadra ma non chiudono le porte a un salto in una big del calcio italiano. L’Inter, intanto, aspetta una risposta.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Non avrai altro Dio all'infuori di Paolo Maldini il mio primo ed unico comandamento. Costruito dal basso e in direzione ostinata e contraria. Lo Scudetto 2022 il più bello della mia vita personale e professionale ma il Milan di Ancelotti mi ha insegnato che dopo Istanbul c’è sempre Atene.