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Il futuro della panchina dell’Inter inizia a prendere forma in una fase in cui il club nerazzurro deve voltare pagina. Dopo quattro stagioni, Simone Inzaghi ha salutato l’ambiente milanese accettando l’offerta dell’Al Hilal, a pochi giorni dalla pesante sconfitta subita in finale di Champions League contro il PSG. La dirigenza ha valutato diverse soluzioni, sondando il mercato per individuare il profilo ideale capace di aprire un nuovo ciclo, senza rinunciare alla continuità con la propria storia recente.

L’Inter ha scelto il nuovo allenatore: accordo in chiusura

Tra le piste vagliate, quella che porta a Cristian Chivu ha rapidamente guadagnato terreno. Secondo quanto riportato da Sky Sport, il club ha dovuto rinunciare a Cesc Fabregas per il no del Como, concentrandosi sull’attuale allenatore del Parma. Proprio oggi l’agente di Chivu ha incontrato i dirigenti del club ducale, ricevendo il via libera per avviare il dialogo con l’Inter. L’accordo non è ancora definito, ma la volontà di entrambe le parti spinge nella stessa direzione e l’incontro decisivo potrebbe svolgersi nelle prossime ore.

Per Chivu si tratterebbe di un ritorno carico di significato. Da giocatore ha indossato la maglia nerazzurra per sette stagioni, conquistando il Triplete nel 2010 e accumulando esperienza ai massimi livelli. Dopo il ritiro ha lavorato nel settore giovanile dell’Inter, vincendo il campionato Primavera nel 2022. Con lui potrebbe ritrovare spazio anche Francesco Pio Esposito, talento lanciato proprio da Chivu nella formazione giovanile e reduce da un’ottima annata in Serie B. Il centravanti verrà valutato in vista del prossimo Mondiale per Club, occasione utile per testare le sue qualità nel contesto della prima squadra.

Una decisione che farà discutere

La decisione spiazza un po’ i tifosi, che da finalisti di Champions League si aspettavano tutt’altro nome. Chivu è praticamente un esordiente: al Parma ha avuto la sua prima esperienza da allenatore, è stato in panchina 13 volte in Serie A e ha vinto solo tre gare, rischiando clamorosamente la retrocessione, conquistata a Bergamo con una miracolosa vittoria. Mai presi in considerazione Thiago Motta, Palladino e Farioli, che avrebbero meritato più di lui questa opportunità.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Non avrai altro Dio all'infuori di Paolo Maldini il mio primo ed unico comandamento. Costruito dal basso e in direzione ostinata e contraria. Lo Scudetto 2022 il più bello della mia vita personale e professionale ma il Milan di Ancelotti mi ha insegnato che dopo Istanbul c’è sempre Atene.