Farioli all’Ajax: perché i Lanceri vogliono il tecnico italiano meno italiano di tutti

Farioli all’Ajax è un’eventualità sempre più concreta: perché i Lanceri puntano per la prima volta su tecnico italiano, per quanto anomalo?

Potrebbe essere una decisione storica: l’Ajax sta per ingaggiare il primo allenatore italiano della sua storia, e il secondo nostro connazionale di sempre a lavorare nel club olandese, dopo la fugace esperienza da giocatore di Lorenzo Lucca nella scorsa stagione. È infatti Francesco Farioli, attuale tecnico del Nizza, il candidato numero uno alla panchina dei Lanceri, reduci da una stagione che è poco definire disastrosa.

Per ricostruire, quasi da zero, l’Ajax intende partire dalla panchina. La scelta di Farioli, se confermata, sarà innanzitutto una rottura con la tradizione: si tratterà del primo allenatore straniero dal 1998, anno in cui venne esonerato il danese Morten Olsen. Un segno della crisi dei Lanceri nella produzione di allenatori di talento e capaci di costruire realmente qualcosa di concreto e funzionale a questi lidi: l’ultimo ad avercela fatta è stato Frank de Boer, che ha lasciato Amsterdam nel 2016; lo stesso Erik ten Hag, si era formato altrove.

Guardare all’estero è una indiscutibile necessità, in questo momento. I migliori allenatori olandesi sono tutti fuori dalla portata dell’Ajax: Peter Bosz, oltre a essere già stato in biancorosso, non intende muoversi dal PSV, con cui ha appena vinto lo scudetto; Arne Slot sogna il Liverpool, o comunque un top club europeo; Van Bommel è accostato al Milan. E tra i migliori nomi stranieri, è quasi impossibile trovarne uno che rispecchi le idee di gioco che sono di casa alla Johan Cruijff Arena e che sia anche attirato, a livello economico e di carriera, da un posto sulla panchina dei Lanceri.

L’Ajax e Farioli: un matrimonio perfetto

Farioli è una valida eccezione. Marginalizzato in un sistema poco meritocratico come quello italiano, ha imparato presto ad adattarsi ai campionati stranieri, e tra Turchia e Francia si è costruito la solida fama di tecnico innovatore ed efficace. Ha portato il Nizza in Europa, dopo aver già centrato un ottimo quinto posto con il Karagumruk nel 2022, ma ha tanta ambizione e voglia di scalare in fretta le gerarchie del calcio europeo. Per questo motivo, l’Ajax fa davvero al caso del 35enne tecnico lucchese, grazie al suo status a metà strada tra un club di medio profilo e di élite.

Per quanto non sia ancora considerabile un grande nome, è sicuramente uno dei profili più noti e rispettati a livello internazionale tra quelli che sono arrivati negli ultimi anni all’Ajax. Ciò fa sì che Farioli possa godere di un credito decisamente maggiore rispetto ai cinque allenatori che si sono avvicendati nei due anni seguiti all’addio di Ten Hag. Ne avrà bisogno, perché oggi l’Ajax ha una rosa disfunzionale fatta di profili economicamente ingombranti che non hanno dimostrato di valere il loro costo e giovani che stanno crescendo ma devono essere convinti a restare abbastanza a lungo da poter essere la base di un nuovo progetto.

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Valerio Moggia
Valerio Moggia
Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.

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