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Conference League, cosa è successo nella prima giornata

Calcio EsteroConference League, cosa è successo nella prima giornata

Conference League: boiata pazzesca o genialata? Il solo fatto che siamo qui a parlarne potrebbe essere una risposta. Andiamo a vedere comunque 5 curiosità emerse dalla prima giornata di questa nuova competizione europea.

Vagner Love
Fonte: @fcKairat twitter ufficiale

Love Vagner Love

Con la Conference League si va in un’altra dimensione anche rispetto all’Europa League. Come definire altrimenti Vagner Love, calciatore di culto assoluto, centravanti brasiliano che nel 2005 sollevava la Coppa Uefa con il Cska Mosca e che adesso sverna al Kairat Almaty kazako?

All’epoca aveva delle stilosissime treccioline blu, mentre ora ha 37 anni ed è calvo. O per meglio dire rasato.

In questa Conference League cercherà quantomeno di segnare un gol, con la speranza così il primo calciatore in attività ad essere andato a bersaglio in tutte le competizioni europee: in Coppa Uefa, Champions ed Europa League, infatti, ha già timbrato. Anche in Copa Libertadores, perché dove lo metti segna.

Cilecca al debutto per lui nello 0-0 del Kairat in casa contro l’Omonia Nicosia.

Perica sei già leggenda

In realtà la Conference League è cominciata martedì sera con un succosissimo anticipo nel gruppo A tra Maccabi Tel Aviv e Alashkert, israeliani contro armeni per una partita che altrove potrebbe essere uno di quei turni preliminari di Europa League dei primi di luglio.
Chiunque avesse fatto gol per primo sarebbe entrato nella storia della manifestazione, quindi le aspettative erano altissime. E a centrare il bersaglio, dopo appena 13 minuti, è stata una vecchia conoscenza del calcio italiano: Stipe Perica.

Proprio lui, su cui molti di voi avevano scommesso qualche credito sia ai tempi dell’Udinese che al Frosinone, all’asta del fantacalcio, rimanendo delusi, visto che in Serie A ha totalizzato 10 gol in 4 stagioni.

Il croato è arrivato alla Conference League dopo esperienze nonsense in Turchia, nella B turca e nella prestigiosa Championship inglese, al Watford di proprietà della famiglia Pozzo, che quando vuole sposta i giocatori da Udine a fuori Londra.

La maglia del Maccabi sembra quella del Frosinone, ma non potete sbagliarvi: è Conference League. Per la cronaca hanno vinto gli israeliani 4-1.

Lo stretto di Gibilterra

Il Lincoln Red Imps è già nella storia, perché nessuna squadra di Gibilterra era mai arrivata a un tabellone principale di una competizione europea.

Non ha la minima speranza di passare il turno in Conference League, però almeno avrebbe potuto tentare la sorpresa al debutto contro il Paok Salonicco di Jasmin Kurtic. Capitan Chipolina, 38 anni e non sentirli, pilastro anche della Nazionale di Gibilterra, ha suonato la carica nel catino del Victoria Stadium, ma non è bastato.

Un gol per tempo, 0-2, un gol per tempo, nonostante il portiere greco Paschalakis abbia dovuto effettuare ben 5 parate. Ospiti cinici, dunque.

Nel girone ci sono anche il Copenaghen e lo Slovan Bratislava, molto più quotate anche del Paok, ma noi non vogliamo che il Lincoln (il cui giocatore più caro, Scott Wiseman, è valutato 200mila euro) rimanga inchiodato a zero.

Fonte immagine: @the.scorer24h (Instagram)

Blowin’ in the Wind

Oltre a Lorenzo Pellegrini della Roma un altro giocatore ha debuttato in Conference League con una doppietta: è Jonas Wind, centravanti del Copenaghen, classe 1999.

Già visto all’Europeo con la Danimarca, titolare contro la Finlandia nella partita dove per poco Eriksen non ci lasciava la pelle, si è rivisto solo nell’ultimo quarto d’ora della semifinale, buttato dentro alla disperata sul 2-1 per l’Inghilterra.

Wind ha la faccia del bravo ragazzo, i suoi profili social parlano di attaccamento alla maglia e qualche sporadica uscita in buona compagnia.
Ha sempre giocato nel Copenaghen e speriamo che questa Conference League gli porti fortuna. Con 38mila follower scarsi su Instagram, si può migliorare.

Giocatori che credevi ritirati: Lazaros Christodoulopoulos

Ma ve lo ricordate? Anche qua rimasugli fantacalcistici di una decina di anni fa, quando il greco scorrazzava al Bologna con aspirazioni quasi da titolare.

Poi sprazzi anche al Verona e alla Sampdoria, sempre con quell’aria da bandolero stanco, che alle aste si chiamava perché “è centrocampista ma gioca in attacco”.

Bene, adesso Lazaros (più semplice il nome del cognome) gioca a Cipro all’Anorthosis Famagosta. Maglia numero 10 come si addice ai grandi talenti, 35 anni da compiere a dicembre.

L’ultima stagione l’ha passata all’Atromitos, ma occhio che tre anni fa quando era all’Olympiakos era stato eletto miglior giocatore greco del campionato. L’Anorthosis ahinoi ha perso 0-2 in casa col Partizan Belgrado.

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