Il City Football Group entra a gamba tesa nel mondo del calcio sudamericano: dopo aver comprato il Torque, arriva la forte collaborazione con il Bolivar
Il City Football Group continua a espandersi contaminando nuove realtà. È infatti notizia di qualche giorno fa l’ufficializzazione di una partnership con il Club Bolivar, società storica nel panorama boliviano e sudamericano, con la quale la holding emiratina ha deciso di collaborare, ma stavolta in maniera differente. Infatti, contrariamente a quanto successo alle altre dieci realtà finite in tempi differenti nel portafoglio del CFG, il Bolivar non verrà formalmente acquistato.
Il club rimarrà nelle mani di Marcelo Claure e del socio Javier Recio, che ne detengono le azioni di maggioranza e, di loro spontanea volontà, hanno deciso di imboccare un processo di crescita avvalendosi della collaborazione di una delle realtà mondiali più importanti e innovative. Funzionerà? Difficile dirlo adesso, ma le premesse sembrano essere molto promettenti.
City Football Group e Bolivar: cosa prevede l’accordo
Il City Football Group ha risposto presente, mandando alcuni suoi esponenti a La Paz: “Porteremo le nostre competenze – ha spiegato Ferran Soriano, referente generale della holding – sosterremo le ambizioni del Bolivar e ci stabilizzeremo nel panorama del calcio boliviano”.
Il sito ufficiale del Bolivar ha ratificato l’accordo, specificando che l’arrivo del City Football Group è “finalizzato all’assimilazione di metodologie di coaching e scouting, strategie di gestione di un settore giovanile e un nuovo punto di vista per quanto riguarda il settore commerciale”. Inoltre, il CFG aiuterà il Bolivar ad aumentare i ricavi con la collaborazione di alcuni tra i migliori professionisti al mondo.
Il City Football Group potrà quindi ingrandirsi a macchia d’olio, in cambio dell’accesso completo alle banche dati della holding, dalla quale il Bolivar potrà attingere a piene mani per migliorare e migliorarsi. Il colosso emiratino, prima di oggi, non aveva mai avuto a che fare con un club così vincente, perché tutti gli acquisti di società operati fino a oggi riguardavano club sconosciuti, nobili decadute o realtà da costruire interamente.
Il caso Montevideo City Torque
Non è tuttavia la prima volta che il City Football Group decide di operare in Sudamerica, una terra peraltro molto complicata da decriptare calcisticamente per via dei tanti fondi di investimento presenti in maniera capillare. Nel 2017, infatti, venne acquistato il piccolo Club Atletico Torque, società con sede nel quartiere di Punta Carretas, piccola perla nel sud di Montevideo.
Rilevato in seconda divisione, il Torque scala subito le tappe e viene promosso. Addirittura, a metà 2018 ha la possibilità di giocarsi il primo titolo della sua storia, ma perde la finale del torneo Intermedio contro il Nacional. Guarda caso, proprio il club che il City Football Group voleva inizialmente acquistare, prima di virare sull’alternativa perché i tifosi e i soci del Bolso non vedevano di buon occhio un’ingerenza esterna.
Dopo una sfortunata retrocessione, il Torque riesce a risalire in Primera Division, si salva in scioltezza e, nel gennaio del 2020, durante un evento nella Rambla di Montevideo il CFG comunica il cambio di denominazione in Montevideo City Torque. Che, in pochi anni, passa dall’avere una sede in una carrozzeria a essere rappresentato istituzionalmente da Pedro Bordaberry, uno dei candidati alle ultime elezioni per il Presidente della Repubblica.
Il City Football Group ha portato il Montevideo City Torque a essere la terza forza d’Uruguay. Poche settimane fa, il club ha strappato al Nacional l’interessante trequartista Santiago Rodriguez, 21enne dal futuro assicurato. Per il ritorno in Primera Division, la holding emiratina ha regalato al tecnico Pablo Marini e alla squadra un viaggio a Manchester, per visitare le strutture del City e giocare un’amichevole. Un vero e proprio premio, come succede nelle grandi famiglie.