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Dopo quattro stagioni Simone Inzaghi ha lasciato la panchina dell’Inter per accettare una nuova esperienza in Arabia Saudita. Un addio che non è stato apprezzato da parte della tifoseria nerazzurra soprattutto dopo la cocente sconfitta per 5 a 0 nella finale di Champions League contro il PSG e per le dichiarazioni rilasciate dall’allenatore nel video di presentazione del nuovo club. Inzaghi ha infatti rivelato di aver seguito l’Al-Ahli già qualche settimana prima dell’ufficialità degli accordi, un particolare che ha fatto innervosire i tifosi che lo accusano di essere stato distratto dalle sirene arabe.

Dopo aver incassato il no di Cesc Fabregas e, secondo gli esperti di mercato, di Patrick Vieira, il club nerazzurro ha scelto come suo successore Cristian Chivu, ex difensore e allenatore delle giovanili interiste, che ha così concluso la sua esperienza alla guida del Parma in Serie A. La scelta ha sorpreso alcuni osservatori, data la limitata esperienza di Chivu nella massima serie, ma per molti si inserisce in una logica di continuità e valorizzazione interna.

Il profilo di Chivu e i motivi della scelta

Cristian Chivu, 44 anni, ha indossato la maglia dell’Inter da calciatore tra il 2007 e il 2014, vincendo numerosi trofei tra cui uno Scudetto, una Champions League e una Coppa del Mondo per club. Dopo il ritiro, ha intrapreso la carriera da allenatore partendo dal settore giovanile interista, guidando le formazioni Under 14, 17, 18 e infine la Primavera tra il 2021 e il 2024.

Nel febbraio 2025 è stato chiamato dal Parma per sostituire Fabio Pecchia. In 13 partite ha ottenuto una salvezza importante, grazie a risultati significativi come le vittorie contro Juventus e Atalanta, e i pareggi contro Inter e Napoli. Questo breve ma positivo percorso ha convinto la dirigenza nerazzurra, che ha optato per un profilo giovane, ma ben inserito nell’ambiente del club.

Come detto la prima opzione era rappresentata da Cesc Fàbregas, tecnico del Como, ma la trattativa non si è concretizzata. La scelta di Chivu è quindi apparsa come una soluzione più sostenibile, sia dal punto di vista economico sia per la conoscenza del contesto tecnico e societario.

L’approccio tattico di Chivu: come può giocare l’Inter

Durante la sua esperienza al Parma, Chivu ha inizialmente utilizzato il 4-3-3 per poi passare al 3-5-2 nelle ultime gare, un sistema familiare per l’Inter che lo ha impiegato con continuità sia con Antonio Conte che con Simone Inzaghi. Anche in Primavera Chivu ha spesso preferito schieramenti a tre in difesa, conquistando uno Scudetto di categoria nel 2022. Proprio per questo si è pensato che la scelta dell’ex difensore sia nata per permettere alla squadra di mantenere una certa continuità con gli ultimi anni e non snaturare completamente l’assetto tattico.

L’Inter di Chivu dovrebbe ripartire proprio dal 3-5-2, considerando anche le caratteristiche dei giocatori attualmente in rosa. Nomi come Dumfries e Dimarco sono più adatti al ruolo di esterni di centrocampo piuttosto che terzini in una linea a quattro. La formazione tipo potrebbe quindi prevedere Sommer in porta; difesa con Pavard, Acerbi e Bastoni; centrocampo con Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco; in attacco Lautaro Martinez e Thuram.

Nelle partite sulla panchina del Parma, la flessibilità tattica mostrata da Chivu è stato uno degli aspetti più apprezzati. Il 4-3-3 resta una possibile alternativa, così come un eventuale 4-3-1-2 con l’inserimento di un trequartista come Susic o Luis Henrique, i due nuovi acquisti del club nerazzurro in vista anche del Mondiale per club. La capacità di adattamento alle caratteristiche dei calciatori a disposizione potrebbe rappresentare un elemento di novità rispetto alla rigidità tattica mostrata in alcuni momenti dall’Inter di Inzaghi.

Ovviamente è complicato capire ora come potrà giocare Chivu ma la sensazione è che, almeno all’inizio, opterà per una continuità tattica. L’impegno del Mondiale per club obbliga necessariamente ad un adattamento rapido in una stagione che appare complicata anche dal punto di vista della preparazione atletica. Successivamente potrebbe tentare di introdurre nuovi modelli di gioco ma questo dipenderà anche e soprattutto dal mercato.

Claudio Cafarelli

Giornalista pubblicista, laurea in Economia, fondatore di Contrataque nel 2012 e di MinutiDiRecupero nel 2020. Appassionato di SEO e ricerca di trend, ho lavorato come copywriter e content manager per agenzie italiane e straniere con particolare attenzione alla scrittura e indicizzazione di contenuti. Dopo aver coltivato una lunga esperienza nella scrittura di trasmissioni televisive e radiofoniche, lavoro per l'agenzia di marketing digitale Jezz Media come responsabile editoriale per l'Italia. Mi occupo della costruzione di piani editoriali facendo riferimento ad analisi trend e volumi di ricerca in chiave SEO e della stesura ed ottimizzazione di articoli e testi per siti web. Appassionato di calcio ho lavorato a trasmissioni sportive in TV e radio e scritto per NapoliCalcioLive, PianetaNapoli, Virgilio Sport e calciomercato.it