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Dopo quasi quarant’anni alla guida dell’Udinese, la famiglia Pozzo avrebbe ceduto il club friulano. Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, la società sarebbe stata acquistata da un fondo di investimento statunitense con sede a New York. L’accordo, che si aggirerebbe intorno ai 150 milioni di euro, confermerebbe l’interesse crescente dei capitali americani per il campionato di Serie A. L’annuncio ufficiale non è ancora stato diffuso, ma le trattative sarebbero state ormai definite.

Una lunga storia di proprietà

La famiglia Pozzo acquistò l’Udinese nel 1986. La squadra, in quel periodo, era reduce dalla retrocessione in Serie B a seguito dello scandalo Totonero. Gli anni successivi furono contrassegnati da continui saliscendi tra Serie A e Serie B. Solo a partire dalla stagione 1995-96, il club è riuscito a mantenere una posizione stabile nella massima serie.

L’Udinese sotto la gestione Pozzo ha vissuto diversi momenti di gloria. Il club ha infatti raggiunto traguardi importanti come il terzo posto nel campionato 1997-98, il quarto posto nel 2005 e nel 2011 e nuovamente il terzo posto nel 2012. Da ricordare anche la vittoria della Coppa Intertoto nel 2000, che ha permesso alla squadra di accedere alla Coppa UEFA.

I dettagli della trattativa

Secondo quanto riferito dal telegiornale regionale della Rai e ripreso dall’Ansa, la famiglia Pozzo manterrebbe una quota del 20% nella nuova proprietà dell’Udinese. Questo le consentirebbe di svolgere un ruolo di rappresentanza e strategico, continuando a contribuire alla gestione della società. Il modello sarebbe simile a quello seguito dall’Atalanta, che ha visto la cessione della maggioranza delle quote a Stephen Pagliuca, con la famiglia Percassi rimasta come socio di minoranza.

Le trattative con 890 Fifth Avenue Partners

Già in passato era stata imbastita una trattativa con un fondo americano alla fine del 2022. In quell’occasione, come riportato dal Messaggero Veneto, Gino Pozzo aveva discusso con 890 Fifth Avenue Partners, società di investimento con sede a New York. Il fondo aveva valutato l’Udinese circa 100 milioni di euro per la quota di maggioranza, una cifra giudicata troppo bassa dalla famiglia Pozzo. Quest’ultima aveva invece stimato il valore complessivo del club attorno ai 180 milioni di euro, anche considerando gli asset più importanti della società.

Uno degli elementi centrali di questa valutazione è rappresentato dallo stadio dei Rizzi, un impianto ristrutturato meno di dieci anni fa e in continua espansione. Lo stadio è infatti oggetto di lavori per aumentare la capienza oltre i 30.000 posti e per migliorare gli spazi esterni, come quelli sotto le tribune adiacenti al palasport Carnera.

Una gestione attenta allo scouting

Uno degli aspetti più importanti della gestione Pozzo riguarda le operazioni di scouting. Nel corso degli anni, la famiglia friulana si è distinta per l’abilità nel trovare giovani talenti, soprattutto in Sudamerica e in Africa, e portarli in Italia. Tra i calciatori più celebri passati per l’Udinese, si possono citare Alexis Sanchez, che ha poi giocato per il Barcellona e l’Inter, e David Pizarro, arrivato in Italia proprio grazie al club friulano. Anche Kwadwo Asamoah è uno dei talenti scoperti dall’Udinese e ha poi proseguito la sua carriera alla Juventus e all’Inter.

Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, la scelta di vendere la società sarebbe stata dettata dalla volontà di garantire un futuro solido all’Udinese, inserendola in un contesto di investimenti internazionali. Le cifre in gioco e la presenza di un fondo americano testimoniano la capacità attrattiva del calcio italiano, che negli ultimi anni ha visto numerosi ingressi di capitali stranieri.

I risultati più recenti della squadra

Negli ultimi dieci anni, l’Udinese ha occupato spesso la seconda metà della classifica, senza però mai rischiare seriamente la retrocessione. Il club ha mantenuto una certa stabilità, grazie a una gestione oculata delle risorse e alla valorizzazione di giocatori giovani. Anche se lontani dai fasti delle qualificazioni europee, i risultati ottenuti hanno permesso al club di rimanere un punto fermo della Serie A.

Claudio Cafarelli

Giornalista pubblicista, laurea in Economia, fondatore di Contrataque nel 2012 e di MinutiDiRecupero nel 2020. Appassionato di SEO e ricerca di trend, ho lavorato come copywriter e content manager per agenzie italiane e straniere con particolare attenzione alla scrittura e indicizzazione di contenuti. Dopo aver coltivato una lunga esperienza nella scrittura di trasmissioni televisive e radiofoniche, lavoro per l'agenzia di marketing digitale Jezz Media come responsabile editoriale per l'Italia. Mi occupo della costruzione di piani editoriali facendo riferimento ad analisi trend e volumi di ricerca in chiave SEO e della stesura ed ottimizzazione di articoli e testi per siti web. Appassionato di calcio ho lavorato a trasmissioni sportive in TV e radio e scritto per NapoliCalcioLive, PianetaNapoli, Virgilio Sport e calciomercato.it