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Il calcio come il basket: l’idea dell’Ifab

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Il calcio come il basket, l’idea è dell’International Football Association Board (Ifab) e potrebbe rivoluzionare il mondo del pallone nei prossimi anni.

L’argomento comunque è di stretta attualità e riguarda il tempo effettivo. Si tratta di un modo per impedire le continue perdite di tempo e trovare una soluzione per avere partite lunghe nella stessa maniera per tutti. La norma verrà decisa in un meeting a Wembley specie dopo l’allarme lanciato dalla Premier League con le partite che stanno avendo un tempo effettivo così basso mai come quest’anno. Per 20 volte, ad esempio, si è visto un incontro durare meno di 45 minuti reali, praticamente senza che si giocasse un tempo intero. Altrove comunque non è che la situazione sia molto migliore.

Nel meeting dovrebbero essere discusse tre norme in attesa di interventi più drastici del regolamento: la prima è semplicemente rafforzare le regole già esistenti, a cominciare dal penalizzare maggiormente i portieri che tengono la palla più di 6 secondi quando c’è da riprendere il gioco. La seconda, seguendo l’esempio del mondiale, è di aumentare considerevolmente i tempi di recupero, con la media delle partite che è cresciuta fino a toccare la cifra-record di 101 minuti. La terza è quella più radicale, e cioè il tempo effettivo nel calcio come c’è già in altre discipline tra cui il basket.

Cosa è il tempo effettivo

Questo significherebbe che ogni volta che il pallone non è in gioco il tempo si ferma. Infortuni, sostituzioni, Var, pause per dissetarsi, falli: tutta roba utile fino ad oggi per perdere tempo, in certi casi anche in maniera volontaria per, chissà, mantenere un risultato. Con le nuove norme questo non avrebbe più senso di esistere. Ecco perché il calcio diventerebbe come il basket, dove ci sono quattro quarti da 10 minuti effettivi per un totale di quaranta, ma persino nel rugby ad esempio se c’è un infortunio o una decisione del “var” il tempo si ferma. Sono tantissimi in realtà gli sport di squadra con il tempo effettivo. Resta da capire di quanto sarebbe questo tempo effettivo nel calcio e chi dovrebbe occuparsi del cronometro. Probabilmente l’idea sarà di mettere 60 minuti e con il quarto uomo dedicato a controllare il tutto.

Il capo degli arbitri in Inghilterra, Howard Webb, in realtà si è limitato ad affermare che vorrebbe applicare le regole attuali in maniera più severa, ma è evidente che perdere tempo è diventata “un’arte”. Anche una delle norme non scritte più celebri, del tipo 30 secondi di recupero per ogni sostituzione, è sempre più saltata per aria. A volte si vedono dei recuperi oggettivamente troppo corti e altri troppo lunghi, con lo stesso recupero che si trasforma in un’ulteriore gara a perdere tempo e non si gioca più. Siamo comunque vicini a una svolta perché al mondiale in Qatar con i maxi recuperi fin dalla prima partita si era già vista una strada per risolvere questo problema.

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