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Bakayoko ha smentito la Polizia sul caso del suo arresto

In Primo PianoBakayoko ha smentito la Polizia sul caso del suo arresto

Bakayoko ha parlato per la prima volta delle immagini del brutale controllo di polizia subito qualche settimana fa, divenute virali nella giornata di lunedì.

Nella notte tra martedì 19 e mercoledì 20 luglio, il centrocampista francese del Milan Tiémoué Bakayoko è intervenuto per la prima volta a parlare del video del controllo di Polizia divenuto virale lunedì mattina. Lo ha fatto nelle storie del suo profilo Instagram ufficiale, chiarendo i fatti dopo che molti altri ne avevano parlato, e la sua versione smentisce implicitamente quella della Polizia di Milan, che solo il giorno prima si era complimentata col giocatore.

L’arresto di Bakayoko: cosa è successo

Nella mattinata di lunedì 18 luglio, è iniziato a circolare su Twitter un video in cui si vedeva la Polizia di Milano perquisire Bakayoko in mezzo a una strada: un agente si occupava del calciatore, mentre due colleghi tenevano sotto tiro con le pistole puntate ad altezza d’uomo una seconda persona nell’auto del calciatore. Quando si sono accorti di chi fosse, lo hanno lasciato andare, imbarazzati.

Le immagini hanno causato molte polemiche per l’atteggiamento dei poliziotti, ma presto l’Ansa diffondeva la versione della Questura milanese: il giocatore era stato scambiato per un sospetto, in base a una segnalazione relativa a due uomini, di cui uno nero con indosso una maglietta verde, a bordo di un suv. I sospetti erano collegati a una sparatoria avvenuta poco prima dell’alba del 3 luglio a Milanio, nella zona di corso Como. Il video, infatti, risaliva a quel giorno.

La versione della Questura ha convinto alcuni a lasciar perdere la polemica e dare ragione alla Polizia, mentre ha lasciato poco convinti altri (specialmente perché poi la “sparatoria” di corso Como si è rivelata tutt’altra cosa: non c’era armi da fuoco coinvolte, ma solo scacciacani). Amnesty International ha diramato un comunicato condannando il comportamento brutale della Polizia.

Nella giornata di martedì 19 luglio, poi, ha parlato anche Girolamo Lacquaniti, portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, al programma radiofonico Gli Inascoltabili su New Sound Level. Lacquaniti ha fatto i complimenti a Bakayoko per il suo comportamento “da cittadino modello, mostrando collaborazione, comprendendo la situazione ed evitando qualsiasi forma di polemica”,

La risposta di Bakayoko

Successivamente, il calciatore ha finalmente detto la sua, e le sue parole hanno evidenziato una situazione ben diversa da quella raccontata dalla Polizia, che ha cercato di smorzare le polemiche. Ecco la trascrizione di quello che ha detto Bakayoko su Instagram.

“Buongiorno a tutti, spero vada tutto bene. Registro un piccolo video riguardante gli avvenimenti recenti e sul video che avete potuto vedere sui social che mi vedeva oggetto di un controllo, di un arresto. Le autorità di Milano hanno comunicato recentemente che si è trattato di un errore dei poliziotti che si sono resi conti sul momento. L’errore in sé non mi pone problemi, ma la maniera sì. Perché non fare un semplice controllo comunicando?”

“Nel video che si trova sui social non si vede tutto, anzi credo sia la parte più ‘tranquilla’ di tutto quello che è successo. Mi sono trovato con una pistola puntata ad un metro da me e dal passeggero. Ci hanno messo chiaramente in pericolo a prescindere dalle ragioni che hanno portato a fare questo. L’errore è umano, ma non so cosa sarebbe successo se non avessi avuto la possibilità di farmi riconoscere per il mestiere che faccio.”

“Ci sono delle domande da porre. Non è giusto mettere così a rischio la vita di una persona ed è il punto che voglio sottolineare, malgrado mi si dica che sia stato un errore. Le conseguenze potevano essere più gravi. Vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno mandato messaggi di sostegno, mi ha fatto davvero piacere. Vi auguro una buona giornata ovunque voi siate nel mondo. A presto.”

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