Bakayoko fermato e perquisito dalla polizia: il video shock

Il centrocampista del Milan Bakayoko è stato fermato dalla polizia a Milano in maniera particolarmente brutale, prima di essere identificato. Ma c’è un video.

Immagini preoccupanti, quelle che hanno riguardato Tiémoué Bakayoko, centrocampista francese del Milan in prestito dal Chelsea, ripreso in un video lungo una strada di Milano mentre veniva fermato in maniera piuttosto brutale dalla polizia.

Solo uno scambio di persona, alla fine, con gli agenti che, una volta accortisi della reale identità della persona che avevano davanti, lo hanno subito lasciato andare. Ma il video sta circolando da ieri sui social, e sta già facendo molto discutere sia per il comportamento degli agenti, che fa pensare a questioni di razzismo, sia per la facilità con cui hanno rilasciato il rossonero una volta capito che era un calciatore.

Bakayoko fermato dalla polizia con pistole puntate: il video

Il video è stato girato da dei testimoni su un’altra auto: in mezzo al traffico del centro di Milano, la polizia sta perquisendo Bakayoko senza averlo evidentemente riconosciuto. Mentre un agente controlla il giocatore del Milan, altri due tengono le pistole puntate ad altezza d’uomo contro una seconda persona ancora dentro l’auto del calciatore. Poi, ad un certo punto, ci si accorge che hanno fermato uno sportivo, e dai volti degli agenti si comprende la gravità dell’errore commesso, e la situazione quindi si rasserena.

Ma il problema resta, e il video lascia aperte molte domande destinate a fare polemica: perché Bakayoko non è stato identificato dai documenti prima di essere perquisito in maniera tanto brutale e intimidatoria? In base a cosa la polizia milanese ha fermato due persone in un’auto, senza sapere chi fossero, puntando contro di loro delle armi?

Questioni che non possono non far pensare a certi video che arrivano troppo di frequente dagli Stati Uniti, in cui agenti di polizia adottano comportamenti esageratamente aggressivi e violenti verso cittadini di colore. Casi come quello di George Floyd non sono fortunatamente molto diffusi in Italia, ma da tempo vengono denunciati problemi di razzismo all’interno delle forze dell’ordine, e i casi di brutalià poliziesca, anche se non per motivazioni razziali, non sono affatto inusuali.

Secondo Milano Today, il video non sarebbe stato girato ieri, domenica 17 luglio, ma il 3 luglio scorso, in seguito alla sparatoria verificatasi a Milano in corso Como, in cui erano rimasti feriti due senegalesi. Restano un mistero le motivazioni che avrebbero spinto la polizia a fermare Bakayoko.

L’Ansa ha sentito la Questura di Milano, che ha spiegato che Bakayoko sarebbe stato fermato perché lui “e l’altro passeggero corrispondevano perfettamente, per un caso, alle descrizioni“. Secondo la Questura, gli agenti erano alla ricerca di un suv scuro con a bordo due uomini, di cui uno nero con indosso una maglietta verde.

Claudio Cafarelli
Claudio Cafarellihttps://www.minutidirecupero.it
Giornalista pubblicista, laurea in Economia, fondatore di Contrataque nel 2012 e di MinutiDiRecupero nel 2020. Appassionato di SEO e ricerca di trend, ho lavorato come copywriter e content manager per agenzie italiane e straniere con particolare attenzione alla scrittura e indicizzazione di contenuti. Dopo aver coltivato una lunga esperienza nella scrittura di trasmissioni televisive e radiofoniche, lavoro per l'agenzia di marketing digitale Jezz Media come responsabile editoriale per l'Italia. Mi occupo della costruzione di piani editoriali facendo riferimento ad analisi trend e volumi di ricerca in chiave SEO e della stesura ed ottimizzazione di articoli e testi per siti web. Appassionato di calcio ho lavorato a trasmissioni sportive in TV e radio e scritto per NapoliCalcioLive, PianetaNapoli, Virgilio Sport e calciomercato.it

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