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Il Milan sta ridisegnando la propria struttura tecnica con decisione. La nomina di Massimiliano Allegri in panchina e di Igli Tare alla direzione sportiva ha dato il via a una nuova fase, con l’obiettivo di riportare ordine e identità dopo una stagione priva di soddisfazioni. Senza coppe europee, il club di via Aldo Rossi ha la possibilità di concentrarsi esclusivamente sul campionato e sulla crescita interna, e proprio per questo la composizione dello staff tecnico sta ricevendo grande attenzione.

Il primo tassello aggiunto da Allegri al suo gruppo di lavoro è Bernardo Corradi. Ex attaccante e volto televisivo, Corradi negli ultimi anni si è distinto come selezionatore delle nazionali giovanili italiane, guidando Under 16, Under 17, Under 19 e Under 20. Proprio con quest’ultima avrebbe dovuto disputare i Mondiali di categoria tra settembre e ottobre in Cile, ma la chiamata del Milan ha cambiato i suoi piani. Corradi avrà un ruolo specifico all’interno dello staff, curando il lavoro con gli attaccanti e seguendo da vicino i giovani talenti rossoneri. Allegri ha voluto accanto a sé una figura in grado di trasmettere cultura del lavoro e di dialogare con una rosa che oggi ha un’età media di 26,4 anni.

Tra i compiti principali di Corradi ci sarà lo sviluppo di profili promettenti come Francesco Camarda, oltre a quello di lavorare sul rilancio di Santiago Gimenez, arrivato a gennaio e mai davvero incisivo nella seconda parte di stagione. Accanto a Corradi potrebbe inserirsi anche Andrea Barzagli, che Allegri vorrebbe nuovamente al suo fianco per la gestione della fase difensiva. Su Barzagli, però, resta forte l’interesse della Juventus e della Nazionale, pronte a riportarlo nei rispettivi staff.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Non avrai altro Dio all'infuori di Paolo Maldini il mio primo ed unico comandamento. Costruito dal basso e in direzione ostinata e contraria. Lo Scudetto 2022 il più bello della mia vita personale e professionale ma il Milan di Ancelotti mi ha insegnato che dopo Istanbul c’è sempre Atene.