Rabiou Afolabi Napoli, un rapporto solo sulla carta ma che in campo non avvenne mai. Il difensore nigeriano non scese mai in campo nel corso della sua esperienza partenopea.
Tra i tanti carneadi transitati nella nostra Serie A figura anche il nome di Rabiou Afolabi. Ritiratosi nel 2013, il difensore nato in Nigeria il 18 maggio 1980 fu infatti tesserato per il Napoli nella stagione 200/2001, una annata molto sfortunata per gli azzurri, che tornarono in Serie B dopo una sola stagione dal ritorno nella massima promozione.
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La formazione calcistica di questo possente centrale alto 1,85 cm e che faceva del fisico la sua arma migliore avvenne nello Standard Liegi. Già nel 1997, a soli 17 anni di età, il ragazzo riuscì ad imporsi all’attenzione di tutti, divenendo nel corso del tempo e per le sei stagioni successive un punto di forza del club belga. Nel mezzo ci fu per l’appunto un prestito infruttuoso al Napoli, caratterizzato da nessuna presenza ufficiale. Dopo 100 presenze ufficiali con lo Standard, il nigeriano si trasferisce all’Austria Vienna. Due buone annate rappresentano la chiusura di un nuovo ciclo e l’apertura di un altro. Non è più l’Afolabi del Napoli. Ora parliamo di un elemento dalla esperienza consolidata, che mette anche a disposizione della sua Nazionale dal 2000 al 2010. Afolabi partecipa anche a diverse competizioni con le Super Aquile.
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Afolabi Napoli, una storia mai cominciata
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Nel frattempo la carriera prosegue con i francesi del Sochaux, con cui scende in campo per 139 volte. L’ultimo periodo della sua lunga carriera vede Afolabi fare ancora ritorno in Austria, al Red Bull Salisburgo, prima di ritrovare la Francia per una sola stagione, dove gioca per 14 occasioni con il Monaco nel 2011/2012. Infine, chiude la sua esperienza da calciatore con la compagine danese del SønderjyskE. Ha vinto in totale quattro trofei da giocatore: Supercoppa d’Austria (2004) e Coppa d’Austria (2005) con l’Austria Vienna, Coppa di Francia (2007) con il Sochaux e campionato austriaco con il Red Bull Salisburgo nel 2011. In totale parliamo di un giocatore che ha sempre trovato la propria dimensione ideale a livello intermedio, e che giunse in Italia ancora senza la giusta maturazione.
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