Il rinvio di un’intera giornata di Serie A per consentire all’Italia di preparare i play off è la proposta tornata di nuovo in auge: la posizione del presidente federale
Il rinvio di una sola gara di Serie A, soprattutto se almeno una delle due formazioni è impegnata in Europa, può diventare davvero molto complesso. Tant’è che il motivo dev’essere davvero molto valido, perché va in moto un gioco fatto di incastri, in un calendario così intasato che meriterebbe l’impegno del Campione del mondo di Tetris.
E così capita che la sfida in questione possa essere disputata anche a mesi di distanza. Figuriamoci il rinvio di un’intera giornata di Serie A, con il calendario così intasato: è semplicemente follia. Una situazione da non prendere nemmeno in considerazione, tanto che il presidente FIGC Gabriele Gravina l’ha espresso a chiare lettere a margine del Consiglio federale.
Gravina ed il rinvio di una giornata di Serie A: la posizione del presidente federale
“Non è fattibile il rinvio di un’intera giornata di Serie A per preparare il play off in vista del Mondiale, non ci sono scorciatoie“. Più chiaro di così proprio non poteva essere. Gravina ha però annunciato anche le contromosse della Federcalcio. “Faremo il possibile, ci stiamo attrezzando, compatibilmente con le società e gli impegni anche europei, per uno stage a febbraio“.
Un piano ben consolidato, insomma, con pieni poteri a Gattuso il quale “in questi quattro mesi potrà osservare da vicino i calciatori ed avrà ampia libertà di manovra“. D’altronde Gravina se da un lato ha spiegato come l’assenza dal Mondiale sarebbe un danno di immagine per gli Azzurri e gli organizzatori della manifestazione, dall’altro ha rimarcato come un eventuale fallimento non comporti in automatico le sue dimissioni.
Perché la richiesta del rinvio di una giornata di A
Ciò che di base c’è è il ripetersi di azioni e gesti, di iniziative, quasi come se la storia non abbia insegnato nulla. Il riferimento alla richiesta dello slittamento della giornata di Serie A non è puramente casuale. Quando ci ritroviamo a dover disputare un play off (o spareggio Mondiale se preferite), la prima idea che balena nella testa è la possibilità di spostare un’intera giornata in calendario.
Il motivo? Probabilmente la concezione del tutto sbagliata di regalare più tempo al CT, di programmare un maxi raduno per potersi preparare al meglio contro la temibile Irlanda del Nord. Può mai essere questa la soluzione? Peraltro va considerato come i migliori calciatori della Nazionale militino all’estero e, quindi, ugualmente non potrebbero essere a disposizione prima della data prevista dalla Fifa.
Perché, invece, non si pensa a soluzioni valide per l’Italia? A partire dal valorizzare maggiormente i giovani, dai talenti dell’Under21 a quelli dell’Under 17 che hanno fatto sognare una nazione intera. Perché se Yamal può giocare da minorenne nella Spagna non può farlo anche Inacio?
Perché, invece, non si introduce una nuova norma a livello federale di insegnamento del calcio partendo con una metodologia fin dai bambini per poter sviluppare il calcio nostrano? E, soprattutto, perché non puntare su calciatori che al momento stanno meritando la convocazione ma vengono ignorati? Ci riferiamo a Kayode, ma anche Koleosho tanto per citare due nomi. Queste sì che sarebbero idee rivoluzionarie e, forse, vincenti.



