Il volto di Dusan Vlahovic racconta più delle sue parole. In allenamento segue i compagni, calcia, fa gruppo, ma la distanza emotiva tra lui e l’ambiente bianconero resta evidente. Dopo una stagione chiusa con più ombre che luci, il centravanti serbo si ritrova ad affrontare il Mondiale per Club con la sensazione di essere di troppo. Il progetto tecnico di Igor Tudor fatica a contemplarlo, e nelle ultime uscite ufficiali il numero nove ha lasciato più interrogativi che certezze.
A fine torneo, la Juventus prenderà una posizione definitiva. Il club ha infatti già definito la strategia offensiva: Kolo Muani è l’obiettivo primario, mentre per Jonathan David si è arrivati ai dettagli. Due colpi che segnano una direzione precisa e che obbligheranno le parti a sedersi a un tavolo per chiarire la posizione di Vlahovic. Il serbo ha respinto ogni proposta di rinnovo al ribasso, con un contratto che scade nel 2026 e un ingaggio che sfiora i 12 milioni tra fisso e bonus. Senza margini per prolungamenti, il rischio concreto è di ritrovarsi a settembre con un centravanti fuori dal progetto e un valore di mercato in progressiva discesa.
Per questo la dirigenza punta a risolvere la situazione nelle prossime settimane, evitando di ripetere il caso Chiesa, finito ai margini la scorsa estate prima di essere ceduto in extremis al Liverpool. L’ipotesi di trattenere Vlahovic per poi perderlo a parametro zero sarebbe un danno tecnico ed economico rilevante, ecco perché potrebbe lasciare Torino per soli 20 milioni (cifra che garantirebbe comunque una piccola plusvalenza alla società ). Allo stesso modo, il serbo non potrebbe permettersi un’annata ai margini in vista del Mondiale 2026. Una soluzione condivisa conviene a entrambi, e nei prossimi giorni si proverà a trovare la via d’uscita più utile per tutte le parti in causa.