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Il mercato vive di incastri, di nomi che si muovono e di club pronti a riempire spazi lasciati liberi da chi parte. In Turchia l’aria è già pesante di trattative, con le big di Super Lig attivissime per allestire squadre competitive e rilanciare il proprio ruolo in Europa. Il Fenerbahçe ha deciso di affondare il colpo in attacco, alla ricerca di un numero nove che raccolga l’eredità di Edin Dzeko e Dusan Tadic, entrambi destinati a salutare Istanbul dopo una stagione da 34 gol in due.

L’obiettivo scelto porta il nome di Dusan Vlahovic. Il centravanti della Juventus, autore di 18 reti nell’ultima stagione, è in uscita da Torino, complice un ingaggio pesantissimo da 12 milioni netti e un contratto in scadenza nel 2026. Il club turco è pronto a mettere sul piatto 30 milioni per il cartellino e un’offerta da 10 milioni annui per il giocatore. Una proposta importante, che a Torino stanno valutando con attenzione, anche perché il margine di trattativa rimane aperto: la Juventus parte da una richiesta di 40 milioni, consapevole che un incasso inferiore, pur alleggerendo il monte stipendi, potrebbe lasciare spazio a rimpianti in caso di asta internazionale.

Il Fenerbahçe punta su Vlahovic per consegnare a José Mourinho un attaccante di peso, protagonista in campo europeo e già al centro di contatti diretti con l’entourage del serbo. Il progetto prevede un ruolo da titolare fisso, i preliminari di Champions League ad agosto e la possibilità di inserire una clausola rescissoria che consenta al giocatore di liberarsi più facilmente in futuro. Sullo sfondo restano Premier League e Liga, e occhio anche all‘idea Milan con Allegri, ma Istanbul al momento si muove con più decisione. Intanto a Torino si lavora ai sostituti: piace Retegui, intriga Gonçalo Ramos, mentre Jonathan David è tra le alternative più concrete.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Non avrai altro Dio all'infuori di Paolo Maldini il mio primo ed unico comandamento. Costruito dal basso e in direzione ostinata e contraria. Lo Scudetto 2022 il più bello della mia vita personale e professionale ma il Milan di Ancelotti mi ha insegnato che dopo Istanbul c’è sempre Atene.