lunedì, Maggio 20, 2024

Vincenzo D’Amico chi era causa morte

Vincenzo D’Amico è morto quest’oggi. Ex calciatore della Lazio, poi noto commentatore sportivo, da qualche tempo era malato, e il suo decesso è avvenuto oggi.

È morto Vincenzo D’Amico, leggenda della Lazio e apprezzato commentatore sportivo. La notizia è stata comunicata nel pomeriggio di oggi, dopo che già da un paio di mesi era stata resa pubblica la sua malattia. L’ex calciatore scompare prematuramente a soli 68 anni, a Roma.

All’inizio di maggio 2023 aveva rivelato sulla sua pagina Facebook di essere malato di tumore, pubblicando un breve messaggio. “Mi dicono che i malati oncologici tirano fuori forze inaspettate! Io ci sto provando!” aveva scritto D’Amico. Ora, quasi due mesi esatti dopo, la triste notizia della sua morte, che va ad aggiungersi a quella di tanti altri protagonisti dello storico scudetto del 1974: Felice Pulici, Mario Facco, Domenico Labrocca, Luigi Polente, Giuseppe Wilson, Mario Frustalupi, Ferruccio Mazzola, Giorgio Chinaglia, e poi ovviamente Luciano Re Cecconi e l’allenatore Tommaso Maestrelli.

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Vincenzo D’Amico carriera

Nato a Latina il 5 novembre 1954, Vincenzo D’Amico crebbe nel Cos Latina e poi nell’Almas Roma, fino a che l’osservatore Carlo Galli non lo portò nelle giovanili della Lazio nel 1970, dove si mise in mostra come mezzala. Nel club biancoceleste ha trascorso praticamente tutta la sua carriera, fin dall’esordio col Modena nel maggio 1972, giocando ala sinistra. È stato però sotto la guida di Maestrelli, al rientro da un brutto infortunio al ginocchio, che si trasforma in un brillante trequartista, affermandosi come uno dei protagonisti del clamoroso scudetto vinto nel 1974, venendo anche premiato come miglior giocatore della Serie A in quella stagione.

Gli anni successivi saranno purtroppo meno soddisfacenti, sia per lui che, più in generale, per la Lazio. A causa anche di uno stile di vita poco professionale, Vincenzo D’amico non riuscì a mantenere la continuità di rendimento della stagione dello scudetto. Ma continuò a essere uno dei leader della squadra fino al 1980, diventando anche capitano. Quando il club biancoceleste venne travolto dallo scandalo del calcioscommesse e retrocesso d’ufficio in Serie B, D’Amico venne ceduto, anche se contro la propria volontà, al Torino, per risanare i bilanci traballanti della Lazio.

In granata ereditò il ruolo di una leggenda come Claudio Sala, ma anche in questa nuova avventura riscosse poco successo, e nel 1981 decise di fare ritorno a Roma, accettando di giocare anche in Serie B. Fu così decisivo nella promozione dei biancocelesti in Serie A, e continuò a giocare qui fino al 1986, quando all’età di 32 anni passò alla Ternana, disputando da capitano le ultime due stagioni da professionista della sua carriera.

Carriera sfortunata in Nazionale, quella di Vincenzo D’Amico, dato che vestì l’azzurro unicamente a livello giovanile e mai di prima squadra. Dopo il ritiro dal calcio giocato allenò per un po’ a livello giovanile, prima nel piccolo club romano Pantheon Travel, e poi di nuovo nella sua Lazio. Tra il 2007 e il 2009 rivestì la carica di presidente della Virtus Latina, e successivamente su direttore generale dell’Adrano, società siciliana di Serie D. Ma soprattutto divenne un noto volto televisivo, intervendo come commentatore e opinionista in vari programmi Rai, a partire dal 1999.

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