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La Premier League continua a guardare in casa Atalanta con interesse crescente. Dopo le attenzioni riservate a Koopmeiners e Lookman, stavolta è il turno di Marco Carnesecchi. Il portiere classe 2000, reduce da una stagione di alto livello e protagonista nel trionfo di Dublino, si è guadagnato consensi anche oltre Manica. Un percorso iniziato tra i pali delle giovanili nerazzurre e consolidato con prestazioni solide, culminate nella vittoria dell’Europa League.

Secondo quanto riportato, il Manchester United ha inserito Carnesecchi nella lista dei candidati per il ruolo di nuovo titolare. I Red Devils stanno valutando il futuro di Andre Onana dopo due stagioni complicate e il nome dell’estremo difensore italiano piace molto per affidabilità e prospettiva. La cifra iniziale che il club inglese sarebbe pronto a mettere sul tavolo si aggira intorno ai 40 milioni di euro, mentre l’Atalanta fissa l’asticella a 50. Un’offerta concreta potrebbe cambiare gli scenari, anche perché la cessione del portiere garantirebbe una plusvalenza totale alla società bergamasca.

Al momento, però, dalle parti di Zingonia il dossier Carnesecchi resta in stand-by. Ederson e Lookman restano i due nomi più caldi in uscita, con destinazioni possibili già individuate. Il numero uno azzurro, invece, dovrebbe restare al centro del progetto, almeno nelle intenzioni di Juric. Solo una proposta ritenuta davvero irrinunciabile potrebbe modificare i piani. Lo stesso Carnesecchi aveva raccontato recentemente: «Sapevamo dall’inizio che avremmo potuto puntare molto in alto. È la felicità che fa vincere, ci alleniamo in allegria e siamo molto forti». Parole che raccontano il clima che si respira a Bergamo e la voglia di proseguire un percorso appena cominciato.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Non avrai altro Dio all'infuori di Paolo Maldini il mio primo ed unico comandamento. Costruito dal basso e in direzione ostinata e contraria. Lo Scudetto 2022 il più bello della mia vita personale e professionale ma il Milan di Ancelotti mi ha insegnato che dopo Istanbul c’è sempre Atene.