La storia tra Totti e Ilary ha segnato un’epoca dorata del pop italiano

Francesco Totti e Ilary Blasi sarebbero al capolinea, e finirebbe così una storia d’amore che ha incarnato il pop italiano come nessun’altra, unendo calcio e tv.

Erano gli anni di Brad Pitt e Jennifer Aniston, la coppia d’oro del gossip mondiale, e noi avevano Totti e Ilary. Rigorosamente così, lui solo col cognome – che portava sulla maglia giallorossa – e lei solo con il nome di battesimo, secondo una strana usanza che ancora oggi distingue uomini e donne sulla stampa nazionale.

Lo spettro della separazione della coppia d’oro del pop italiano segna in un certo senso la fine di un’epoca, anche se da qualche anno entrambi non erano più sulla cresta dell’onda (lui in particolar modo, dopo il ritiro dal calcio giocato). Negli anni Duemila, Totty e Ilary hanno incarnato il vertice del pop italiano, in un periodo pre-crisi economica in cui l’atmosfera generale del Paese era molto diversa rispetto a oggi.

Totti e Ilary come specchio di un’altra Italia

Sì, pensarci adesso fa decisamente ridere. Chi non c’era o era troppo piccolo all’epoca non capirà, ed è normale che sia così. Parliamo di un’epoca di galoppante politica culturale berlusconiana, in cui i canali Mediaset trasmettevano il grande calcio in chiaro, alternato a programmi d’intrattenimento per famiglie conditi da giovani ragazze seminude che ballavano: c’erano le Letterine di Passaparola e le Veline di Striscia la Notizia.

Da un lato Ilary Blasi e dall’altro Elisabetta Canalis, che infatti erano le due Fidanzatine d’Italia – per ricalcare una nota retorica americana – anche perché legate a due dei principali calciatori dell’epoca: una con Totti, l’altra con Vieri. Il mito della coppia calciatore-velina è nato con loro, e all’epoca pareva che non potessero esserci altri modelli di successo per i giovani e le giovani italiani.

Poi, certo, la coppia Vieri-Canalis è scoppiata – lui a metà decennio entrò in declino come calciatore, mentre lei puntava a Hollywood – e così rimasero solo Totti e Ilary, una coppia più giovane e più “alla mano”. Due ragazzi di borgata arrivati al successo, che rappresentavano un certo sogno italiano per cui chiunque poteva farcela, che ben si sposava con l’ideologia ultra-ottimista e caciarona di Berlusconi.

Per capirci bene: all’epoca quei due erano talmente pop da essere protagonisti di svariate barzellette, poi raccolte e pubblicate in due comodi volumi andati a ruba. Vi lamentate degli youtuber e dei tiktoker che pubblicano libri pieni di nulla solo perché le case editrici vogliono cavalcare il loro successo? Pensate a come stavamo messi vent’anni fa!

Totti e Ilary come fenomeno culturale, perché all’epoca nulla era più pop in Italia dei calciatori e delle ballerine tv. Un legame indissolubile che loro avevano portato all’estremo, perché sposandosi – e restando insieme tutti questi anni – sembravano poter vincere la condanna all’effimero che le coppie glamour-pop si portano sempre dietro. Nel 2005, il loro matrimonio venne trasmesso in diretta tv su Sky, come fanno nel Regno Unito per i reali (con la differenza che i nostri non erano mantenuti dallo Stato per non fare nulla).

Certo, poi le cose sono andate come sono andate. Gli anni Duemila si sono schiantati contro il muro della crisi economica e da allora l’Italia non si è più del tutto ripresa – così come non s’è ripresa la Serie A, che negli anni Duemila era il miglior campionato al mondo. Ma loro sono rimasti, una coppia d’oro assurta a reperto di ciò che eravamo stati, come il Colosseo dei glamour-addicted italiani.

Quella di oggi è un’Italia diversa – in cui i Presidenti del Consiglio non raccontano più barzellette ai summit internazionali, in tv si balla molto meno e alla Roma si parlano più inglese e portoghese che romanesco. Per cui ci sta che anche Francesco e Blasi si salutino e ci salutino, augurandoci tante care cose

Valerio Moggia
Valerio Moggia
Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.

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