Rudi Garcia sarà ufficialmente il prossimo allenatore del Napoli, dopo l’addio di Spalletti. Scopriamo come gioca e il modulo del tecnico francese ex Roma.
Annuncio a sorpresa: sarà Rudi Garcia il nuovo allenatore del Napoli. Dopo varie ipotesi, e dopo che i media francesi nella giornata di ieri avevano indicato Christophe Galtier come vicinissimo alla panchina partenopea, poco fa il Napoli ha comunicato la scelta del presidente De Laurentiis. Sarà quindi il 59enne tecnico francese a prendere il posto di Luciano Spalletti, che dopo aver conquistato lo scudetto ha deciso di non rinnovare il suo contratto con gli azzurri, in scadenza a fine mese, e prendersi un anno di pausa.
Garcia è noto al pubblico italiano per essere stato, tra il 2013 e il 2016, l’allenatore della Roma, raggiungendo due secondi posti in Serie A con il club giallorosso. La sua carriera in panchina è iniziata nel 2000 al Saint-Etienne, per poi scendere in terza serie e guidare il Digione, condotto in Ligue 2 e poi a sfiorare la promozione nella massima serie francese. Successivamente ha allenato il Le Mans e soprattutto il Lille, con cui nel 2011 ha vinto uno storico scudetto e una Coppa di Francia. Dopo il passaggio dalla Roma, Rudi Garcia è stato per tre anni all’Olympique Marsiglia, dove ha ottenuti risultati discreti, e poi per due stagione al Lione, raggiungendo a sospresa la semifinale di Champions League nel 2020, dopo aver eliminato la Juventus di Sarri.
La sua ultima avventura in panchina è stata in Arabia Saudita alla guida dell’Al Nassr, con Cristiano Ronaldo in campo, ma che è terminata con un secondo posto in campionato e le dimissioni.
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Rudi Garcia al Napoli: come potrebbe giocare
Nonostante negli ultimi anni non abbia vinto alcun titolo e abbia trascorso l’ultima stagione in un campionato marginale come quello saudita, Rudi Garcia resta un allenatore d’esperienza e che ha sempre riscosso complimenti ovunque ha lavorato. Ma soprattutto è un tecnico molto simile a Luciano Spalletti per approccio tattico e per modulo, prediligendo il 4-3-3 (anche se in alcune occasioni ha fatto ricorso anche al 4-2-3-1). Il suo stile di gioco è improntato a un calcio offensivo e tecnico, fatto di pressing alto e controllo di palla, alla ricerca delle verticalizzazioni per le punte, specialmente sugli esterni.
Non è semplice, al momento, ipotizzare come giocherà il Napoli di Rudi Garcia, dato che molto dipenderà da cosa avverrà sul mercato. Osimhen potrebbe essere ceduto, e ci sono incognite anche in merito a Kim Min-jae, Lozano e Zielinski, che se dovessero partire verranno ovviamente rimpiazzati. Un lavoro che andrà svolto dal direttore sportivo, quando si capirà chi sarà: Giuntoli pare destinato alla Juventus, e Accardi lo potrebbe sostituire, ma non c’è ancora nulla di sicuro.
Possiamo comunque immaginare un Napoli che, anche con il tecnico francese, possa riproporre più o meno lo stesso undici titolare visto nella passata stagione agli ordini di Spalletti. È facile immaginare che Di Lorenzo sarà ancora una volta fondamentale nella manovra azzurra, mentre in attacco sarà interessante vedere come Garci saprà esaltare un’ala come Kvaratskhelia. Al Lille, nel 2011, fu lui a far sbocciare il talento di Eden Hazard e Gervinho.
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