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L’Inter sta vivendo una fase di ripensamento nelle mosse di mercato, non tanto per motivi economici, quanto per una precisa visione tecnica di medio periodo. Le priorità fissate a inizio estate stanno subendo modifiche, complici i segnali arrivati dal campo nelle prime amichevoli e il contesto di trattative non sempre lineare. In questo scenario, le scelte della dirigenza si intrecciano con quelle di Christian Chivu, chiamato a bilanciare esigenze di competitività immediata e costruzione di un gruppo con più soluzioni tattiche.

Dall’idea Lookman alla virata su Koné

Le trattative iniziali avevano come obiettivo primario l’arrivo di Lookman, ma il rallentamento con l’Atalanta ha portato a un cambio di rotta. L’Inter ha messo sul tavolo 40 milioni più bonus per Manu Koné, pronto a lasciare la Roma. Questa cifra corrisponde a quella precedentemente stanziata per l’attaccante nigeriano, segno di una strategia già pianificata dal punto di vista finanziario. La mossa sorprende se si considera l’abbondanza di centrocampisti già presenti in rosa: Calhanoglu, Sucic, Asllani, Barella, Frattesi, Zielinski, Mkhitaryan e Zalewski, quest’ultimo utilizzabile anche in fascia. L’arrivo del francese potrebbe accelerare le uscite di Asllani, già inserito nella lista dei partenti da Ausilio, e di Zielinski, frenato da una condizione fisica non ottimale. L’operazione confermerebbe l’intenzione di proseguire con il 3-5-2, modulo collaudato nelle prime amichevoli e nelle recenti stagioni.

Il profilo tattico del centrocampista francese

Koné garantisce fisicità, intensità e una buona qualità tecnica. Pur avendo caratteristiche diverse rispetto a Lookman, il francese offre un ventaglio di soluzioni che lo rendono compatibile anche con eventuali variazioni sul tema tattico. Nel 3-5-2, può agire da mediano più bloccato o da mezzala con libertà di inserirsi in zona offensiva. In alternativa, può interpretare un ruolo più avanzato da trequartista “atipico”, utile soprattutto in fase di non possesso. Questa duttilità permetterebbe a Chivu di passare, all’occorrenza, al 3-4-2-1, con mezzali offensive come Frattesi, Sucic o Mkhitaryan alle spalle di una punta. La scelta di investire su un centrocampista versatile piuttosto che su un esterno offensivo conferma la volontà di rafforzare il cuore del gioco, puntando su una struttura solida e capace di adattarsi alle esigenze delle diverse competizioni.

Fiducia agli attaccanti già in rosa

L’inserimento di Koné esclude di fatto l’arrivo di Lookman, ancora in attesa di sviluppi sulla sua uscita dall’Atalanta. A Milano si è scelto di dare continuità al reparto offensivo attuale, pur sapendo della possibile partenza di Taremi. Lautaro, Thuram, Bonny e Pio Esposito saranno le punte di riferimento, con quest’ultimo protagonista di un precampionato convincente. L’attaccante classe 2005 ha messo in mostra qualità tecniche e personalità, come confermato dalla rete segnata contro il Monza. L’Inter ritiene di avere soluzioni sufficienti per affrontare la stagione, alternando esperienza e gioventù in avanti. L’attenzione si sposta quindi sul centrocampo, che con Koné diventerebbe ancora più competitivo e flessibile, in linea con un’idea di gioco fondata su equilibrio, forza fisica e rapidità nelle transizioni.

Pasquale La Ragione

Giornalista pubblicista. Lavoro per MilanLive.it, dal 2015 al 2024 ne sono stato anche direttore responsabile. In passato sono stato redattore anche di SpazioMilan. Collaboro con Minuti Di Recupero, NoiMilan e con il canale YouTube di AreaNapoli. Ho una newsletter che si chiama “Milan Ragionato” su Substack.