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Il Napoli è ripartito dalle certezze di Antonio Conte e dalle idee di Giovanni Manna, chiamati a costruire una squadra più equilibrata e competitiva. Dopo uno scudetto storico, il club azzurro sa di dover intervenire soprattutto in attacco. I numeri raccontano di un reparto offensivo buono ma non eccezionale, e nel piano di  serviranno interpreti diversi, capaci di garantire fisicità, profondità e qualità sotto porta.

Le scelte di mercato passano inevitabilmente dal futuro di Victor Osimhen. Il nigeriano ha detto no a un’offerta da 40 milioni a stagione dall’Al-Hilal, ma la situazione resta intricata: la clausola da 75 milioni non è stata ancora incassata e questo frena alcune mosse in entrata. Intanto, il Corriere dello Sport-Stadio conferma che il Napoli ha abbandonato la pista Jonathan David e sta puntando forte su Darwin Nuñez. L’uruguaiano, dopo un’annata complicata al Liverpool con appena 8 presenze da titolare e 5 reti in Premier, è tentato dalla prospettiva di una nuova avventura. Conte lo considera ideale per il suo sistema di gioco, fatto di verticalità e aggressione continua.

Accanto al nome di Nuñez restano vive due alternative italiane: Ademola Lookman, protagonista di un’ottima stagione con l’Atalanta, e Lorenzo Lucca, reduce dal primo anno in Serie A con l’Udinese. Il direttore sportivo Manna sta monitorando entrambi, valutando costi e possibili incastri. Sul centravanti friulano la Juventus mantiene un forte interesse, mentre per l’attaccante nigeriano dei bergamaschi sarà decisiva la volontà del club nerazzurro, che al momento non ha fretta di privarsene. Il mercato è ancora lungo, ma il Napoli ha già tracciato la rotta.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Non avrai altro Dio all'infuori di Paolo Maldini il mio primo ed unico comandamento. Costruito dal basso e in direzione ostinata e contraria. Lo Scudetto 2022 il più bello della mia vita personale e professionale ma il Milan di Ancelotti mi ha insegnato che dopo Istanbul c’è sempre Atene.