Mondiali 2022 i migliori calciatori giovani in Qatar

Il Mondiale in Qatar sarà senza dubbio una strepitosa vetrina per parecchi giovani calciatori, tra quelli che sono stati convocati dai 32 commissari tecnici. 

Abbiamo scelto di fare una sorta di formazione-tipo con i migliori giovani che prenderanno parte al torneo, prendendo ragazzi nati dal 2000 in avanti, tranne un caso (il portiere), e cercando di non focalizzarci troppo su alcune nazionali molto ben rappresentate.

Portiere

Diogo Costa (Portogallo, 1999)
Unica eccezione che dobbiamo fare in questa lista dei migliori giovani. Per tre mesi non rientra nella casistica dei nati dopo l’1 gennaio del 2000. In compenso sarà probabilmente lui il titolare, visti i chiari di luna di Rui Patricio. Gioca nel Porto, bottega sempre molto cara e infatti qualche big ha già bussato per informazioni.

Difensori

Piero Hincapié (Ecuador, 2002)
Centrale del Bayer Leverkusen un po’ irruento (già due espulsioni in campionato) ma di sicuro avvenire. La personalità non gli manca. Valutato almeno 20 milioni, l’Ecuador potrebbe anche ambire al passaggio del turno.

Josko Gvardiol (Croazia, 2002)
Uno dei pezzi pregiati del Lipsia, gran classe, può giocare in quasi tutti i ruoli della difesa meno il terzino destro. Esploso all’Europeo dello scorso anno, difficile che lo rivedremo con la maglia della squadra della RedBull l’estate prossima. Tra i migliori giovani del Mondiale ma forse tra i migliori difensori in assoluto.

Eric Garcia (Spagna, 2001)
Un predestinato, si dice. Certo, col Barcellona sta affrontando non pochi problemi ma la qualità c’è. Dovrebbe far coppia con uno tra Pau Torres o Laporte al centro della retroguardia di Luis Enrique.

Menzioni speciali: Nuno Mendes (Portogallo), William Saliba (Francia), Neco Williams (Galles), Sergino Dest (Usa), Jakub Kiwior (Polonia), Arthur Theate (Belgio)

Centrocampisti

Jamal Musiala (Germania, 2003)
Qui in quanto a migliori giovani iniziamo davvero a divertirci. Dodici gol in mezza stagione col Bayern, personalità debordante, un tuttocampista dal futuro a dir poco radioso, è il volto della nuova Germania che vuole lasciarsi alle spalle il disastroso Mondiale del 2018.

Aurelien Tchouameni (Francia, 2000)
Quando il Real Madrid ha ceduto Casemiro ad agosto c’era chi storceva il naso. E invece l’ex Monaco, arrivato per 80 milioni, senza batter ciglio si è messo lì in mezzo al campo e nessuno si è accorto del cambiamento. Dovrà fare ai Bleus un lavoro un po’ alla Kante e un po’ alla Pogba, ma è in fiducia.

Gavi (Spagna, 2004)
Ci sarebbe anche Pedri, lì in mezzo, la coppia baby del Barcellona che nelle ultime due stagioni ha ricevuto il premio, a mo’ di staffetta l’uno con l’altro, come migliori giovani. Che dire? Lanciato da Luis Enrique quando non aveva quasi mai giocato in campionato, indosserà una strana maglia numero 9: svelto di testa e di gambe, è molto atteso.

Alphonso Davies (Canada, 2000)
Altro giovane fenomeno del Bayern Monaco per questo Canada che si riaffaccia a un Mondiale dopo 36 anni. L’abbiamo visto fare di tutto, anche il terzino sinistro, ma rimane un giocatore offensivo. Con lui David, altro 2000, che promette discretamente.

Menzioni speciali: Jude Bellingham (Inghilterra), Enzo Fernandez (Argentina), Eduardo Camavinga (Francia), Kang-In Lee (Corea del Sud), Take Kubo (Giappone), Xavi Simons (Paesi Bassi), Mohammed Kudus (Ghana), Moisés Caicedo (Ecuador)

Attaccanti

Vinicius Junior (Brasile, 2000)
Si preannuncia direttamente come stella assoluta del torneo in un attacco da fuochi d’artificio assieme a Neymar e agli altri. Ha risolto l’ultima Champions League, dovrebbe rivedere alcuni atteggiamenti provocatori verso gli avversari, ma per il resto cosa puoi dirgli?

Juliàn Alvarez (Argentina, 2000)
Se non ci fosse Haaland al Manchester City il titolare sarebbe lui e comunque i suoi gol fin qui li ha fatti. Messi e Lautaro Martinez gli sono davanti nelle gerarchie di Scaloni, ma vatti a fidare.

Noah Okafor (Svizzera, 2000)
Prossimo uomo-mercato del Salisburgo, decisamente uno di quelli da tenere d’occhio dopo aver fatto molto bene anche in Champions League (3 gol in 6 partite).

Menzioni speciali: Dusan Vlahovic (Serbia), Rodrygo, Gabriel Martinelli e Antony (Brasile), Nicolas Jackson (Senegal), Ferràn Torres e Ansu Fati (Spagna), Bukayo Saka e Phil Foden (Inghilterra), Youssufa Moukoko (Germania), Jeremy Doku (Belgio), Abde Elzazzoui (Marocco)

Alessandro Ruta
Alessandro Ruta
Milanese, classe 1982, vive vicino a Bilbao. Ha scritto una quindicina di libri, non solo di sport. In passato ha lavorato per La Gazzetta dello Sport e Mediaset, oggi collabora con varie testate italiane e spagnole

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