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Storie europee: Milan Liverpool, la rivincita di Atene

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Milan Liverpool è la finale di Champions League del 2007, la stessa di due anni prima a Istanbul: l’occasione perfetta per la rivincita rossonera.

Due anni dopo, finalmente arriva il momento della rivincita. Quella ferita è ancora aperta, sanguina come il primo giorno, senza riuscire a chiudersi. Quella notte folle, in cui il dominio è diventato tracollo.

In cui il sogno è diventato incubo. Sei minuti per cancellare tutto, azzerare un clamoroso 3-0 a fine primo tempo e finire per soccombere nella tremenda notte di Istanbul. Sono passati quasi esattamente due anni da quella folle notte di Istanbul, da quando il Milan si è fatto recuperare dal Liverpool tre gol in finale di Champions, finendo per perdere ai rigori. Ora, a quasi due anni esatti di distanza, è arrivato il momento della rivincita. È ancora Milan-Liverpool. È ancora finale di Champions.

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Milan Liverpool, il cammino verso la finale

Il cammino del Milan verso la finalissima di Atene inizia da lontano, dai preliminari. Poi il primo posto nel girone, con 10 punti, davanti a Lille, AEK e Anderlecht, quindi gli ottavi contro il Celtic, superati solo grazie a una rete ai supplementari di Kakà. Ai quarti di finale arriva la prima delle imprese rossonere, la vittoria all’Allianz Arena contro il Bayern Monaco per 2-0, con le firme di Seedrof e Inzaghi.

In virtù del 2-2 dell’andata, il Milan accede alle semifinali, ma nel primo scontro soccombe all’Old Trafford contro il Manchester United, perdendo 3-2. Al ritorno però si concretizza un vero e proprio capolavoro del diavolo, che strapazza i Red Devils con un secco 3-0 a firma di Kakà, Seedorf e Gilardino. Due anni dopo Istanbul, il Milan è di nuovo in finale di Champions.

Il Liverpool invece supera brillantemente il proprio girone al primo posto, piazzandosi davanti a PSV, Bordeaux e Galatasaray. Agli ottavi i Reds eliminano il Barcellona, vincendo 2-1 al Camp Nou e perdendo 1-0 in casa. L’impegno complesso degli ottavi viene ripagato da quello semplice ai quarti, in cui il Liverpool si sbarazza del PSV rifilandogli un 3-0 ad Eindhoven e vincendo 1-0 ad Anfield.

In semifinale, infine, c’è il derby inglese col Chelsea, con le due squadre che vincono 1-0 a casa loro le due sfide, ma alla fine i Reds superano i Blues ai rigori e strappano il pass per la finale: sarà di nuovo Milan Liverpool.

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È di nuovo Milan Liverpool

Due anni dopo, dunque, è ancora Milan Liverpool. Un ricorso pazzesco, che mette in scena il remake di una delle finali più folli della storia della Champions League. Lo scenario stavolta è Atene, altra città suggestiva e affascinante, che rappresenta due poli opposti per le due squadre. Per il Milan è occasione di riscatto, per i Reds invece sembra la naturale prosecuzione di Istanbul. I rossoneri arrivano alla sfida con una voglia di rivalsa alle stelle, il Liverpool invece ha dalla sua quell’aura di superiorità derivante dalla rimonta di Istanbul e sente i nervi meno tesi.

Per la sfida, Carlo Ancelotti conferma il suo albero di Natale. La linea a quattro davanti a Dida è composta da Oddo, Nesta, Maldini e Jankulovskii. Gattuso, Pirlo e Ambrosini a centrocampo, Kakà e Seedorf sulla trequarti a ispirare il rapace Pippo Inzaghi. Rafa Benitez opta invece per due linee da quattro, composte rispettivamente da Finnan, Carragher, Agger e Riise  e da Pennant, Alonso, Mascherano e Zenden, con davanti Gerrard a ispirare Dirk Kuyt.

Sono undici, sui ventidue complessivi, i giocatori che erano in campo anche due anni prima a Istanbul.

La vendetta è servita

La sfida parte a rilento. Il Milan arrabbiato non riesce a far male a un Liverpool che attende. Il match è bloccatissimo, senza sussulti ed emozioni, almeno fino al 45’ del primo tempo. Pirlo s’incarica di battere un calcio di punizione e il suo tiro trova la deviazione di Filippo Inzaghi, che beffa Reina e porta in vantaggio il diavolo.

Nella ripresa il copione, nonostante il vantaggio rossonero, non cambia. Match bloccate, squadre che si aspettano, poi all’82’ Inzaghi scatta sul filo del fuorigioco con uno dei suoi movimenti millimetrici e, dopo essersi defilato, con un diagonale batte Reina, segnando il 2-0 e chiudendo il match.

Almeno apparentemente, perché il Liverpool non ci sta e dopo cinque minuti Dirk Kuyt accorcia le distanza. A questo punto il Milan torna a vedere i fantasmi di Istanbul. Sale la paura di un’altra rimonta, stavolta ancora più beffarda, ma dopo gli ultimi minuti di sofferenza dalla bocca dell’arbitro Herbert Fandel arriva il tanto atteso triplice fischio finale.

Il Milan batte 2-1 il Liverpool ed è campione d’Europa. Per i rossoneri arriva la settima Champions da mettere in bacheca e soprattutto si consuma la rivincita per quella notte di Istanbul che rappresenta ancora una ferita, che però ha smesso di sanguinare, dopo il successo di Atene.

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