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Liverpool-Atletico Madrid 11 marzo 2020, la partita killer

In Primo PianoLiverpool-Atletico Madrid 11 marzo 2020, la partita killer

Liverpool-Atletico Madrid, la storia della partita che, giocata nel primo giorno di pandemia, ha finito per causare ben 41 morti.

L’11 marzo 2020 è una data decisamente non banale nella storia dell’umanità. È il giorno in cui l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), annuncia lo stato di pandemia, ufficializzando tutti quei timori e quelle ansie che ormai si susseguivano da mesi. Che dalla Cina sono arrivate in Europa e sono letteralmente esplose.

L’11 marzo 2020 è una data però decisamente non banale anche per la storia del calcio e del suo rapporto col Covid. Con l’aumentare dei contagi e il diffondersi del virus nel vecchio Continente, il mondo del calcio ha dovuto subire una pesante battuta d’arresto, con stadi vuoti e partite progressivamente annullate, fino ad arrivare allo stop dei campionati. Una delle ultime immagini di normalità, almeno apparente, è data però proprio da una sfida che si è giocata l’11 marzo 2020. Mentre l’OMS dichiarava lo stato di pandemia, mentre il mondo si preparava a vivere la traumatica esperienza del lockdown totale, in un Anfield pieno di tifosi e fuori dal tempo si giocava il ritorno degli ottavi di Champions League tra Liverpool e Atletico Madrid.

Una partita destinata a entrare nella storia, perché ultimo manifesto di un calcio destinato, da lì a pochissimo, a cambiare, proprio come si accingeva a trasformarsi il mondo intero. E soprattutto perché fotografia crudele di come il mondo abbia reagito troppo tardi alla minaccia del Covid, con esiti catastrofici.

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Liverpool-Atletico: la partita killer

La sfida tra Liverpool e Atletico Madrid arriva, come detto, in un momento molto particolare, con la diffusione del Covid in Europa che è agli inizi, mentre in Cina la situazione è già da un po’ critica, con l’attuazione del primo lockdown di massa della storia nella zona di Wuhan dal 23 gennaio. In Europa i timori si stanno concretizzando nelle prime misure restrittive, il lockdown di lì a poco diverrà anche qui una durissima realtà. Mentre molte partite vengono annullate, o giocate a porte chiuse, Liverpool-Atletico invece si svolge regolarmente, senza alcuna limitazione.

Ad Anfield i campioni d’Europa in carica ospitano l’Atletico, con l’obiettivo di recuperare lo svantaggio frutto della gara d’andata. Al Wanda Metropolitano infatti i Colchoneros hanno vinto 1-0 con gol di Saul e ora, a Liverpool, vogliono difendere quel prezioso gol di vantaggio. Il match di ritorno non va secondo i piani di Simeone però, con i Reds che sbloccano la gara con la rete di Wijnaldum e mantengono il vantaggio fino al termine dei 90 minuti.

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In virtù dello stesso risultato dell’andata, l’1-0 ovviamente non basta agli uomini di Jürgen Klopp e il match si protrae ai supplementari. Qui, nei 30 minuti aggiuntivi succede di tutto. Prima Fiurmino segna il 2-0, che qualificherebbe gli inglesi, ma dopo appena tre minuti Marcos Llorente trova il gol che risposta l’ago della bilancia dalla parte degli spagnoli.

Il Liverpool ha bisogno quindi di un’altra rete per passare il turno, ma poco prima della fine del primo tempo supplementare segna ancora Marcos Llorente, che dà il colpo di grazia alle speranze di passaggio del turno del Liverpool. Alla fine del secondo tempo aggiunti poi Morata firma il definitivo 2-3, che regala anche la vittoria agli spagnoli, oltre che il passaggio del turno.

Le terribili conseguenze

Così, davanti a 55.000 spettatori, il Liverpool perde con l’Atletico Madrid e si fa eliminare dalla Champions league. E proprio quei 55.000 spettatori costituiranno, da lì a poco, un vero e proprio scandalo. Liverpool-Atletico Madrid è una delle ultime immagini di un calcio normale, pre-Covid, ma è anche una fotografia totalmente fuori luogo. Mentre il mondo si prepara all’isolamento e al distanziamento social, Anfield pieno è una vera e propria stonata, che presto di rivelerà anche terribilmente tragica.

Uno studio successivo, di qualche mese dopo, condotto da Edge Healt, un gruppo di ricerca che elabora dati per l’Nhs, il sistema sanitario britannico, ha dimostrato quella partita è stata un potentissimo vettore di diffusione del virus. Al momento della gara, l’11 marzo 2020, in Gran Bretagna il numero di persone positive ammontava già a 100.000, ma soprattutto la situazione era molto difficile in Spagna, dove i contagi erano oltre 600.000 e dove erano già in vigore alcune limitazioni. Eppure, ben 3.000 tifosi sono giunti da Madrid per assistere alla sfida ad Anfield.

Lo studio di Edge Health ha dimostrato come il match tra Liverpool e Atletico Madrid abbia portato a ben 41 morti di Covid. Una vera e propria partita killer, che poteva ampiamente essere evitata. A posteriori, sono arrivate tante dichiarazioni su come giocare quella partita, con tutti quei tifosi, fosse stata una follia. Ma, appunto, a posteriori.

Liverpool-Atletico Madrid è stata una delle ultime immagini di un calcio normale, quando però la normalità erà già praticamente un ricordo. E infatti, si è tramutata presto in un incubo, nella dimostrazione di come il mondo abbia sottovalutato in modo tremendo la tragedia che si stava per abbattere.

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