Il Lecco torna in Serie B dopo l’ultima decisione del Tar del Lazio. Viene ancora una volta bocciato il ricorso della Reggina, ma c’è ancora speranza.
Il Lecco aveva il fiato sospeso per sapere quale sarebbe stato il suo destino. Ora la sentenza è arrivata e ha cambiato nuovamente le carte in tavola per il club lombardo che si ritrova in Serie B, come da giudizio del campo. Il Tar del Lazio ha, quindi, ribaltato il verdetto del Consiglio di Garanzia del Coni che ha sua volta si era espresso in maniera opposta rispetto al consiglio federale del 7 luglio. Ora si ritorna proprio a quel giorno, in cui Paolo Di Nunno aveva avuto ragione e gli altri torto. Il ricorso del Perugia aveva cambiato le cose, scatenando l’ira del presidente dei blucelesti che si era espresso in questi termini sulla situazione giudiziaria relativa il suo club: “È un incubo, e non so chi lo voglia. So soltanto che fino a settembre non cominceranno i campionati. Ho detto ai ragazzi di stare tranquilli: noi faremo la B. Andiamo avanti come se nulla fosse. E facciamo il mercato”.
Parole che pesavano come macigni e che ora hanno un senso completamente diverso. D’altronde da un personaggio come lui, a suo dire parecchio scomodo, non potevamo che aspettarci questo e che quei festeggiamenti dopo la vittoria contro il Foggia ai playoff proseguissero con il percorso in Serie B, oltre ogni burocrazia o cavillo legale. Ancora però non si può cantare vittoria, non del tutto. La Federcalcio, infatti, ha deciso di aspettare il Consiglio di Stato del prossimo 29 agosto che avrà l’ultima parola sulla composizione dei ranghi per il campionato della serie cadetta. Fino a quel momento, figureranno nei calendari le famose x e y, visto che a essere implicata nella vicenda, ma in via separata, c’è comunque la Reggina.
Lecco e non solo: com’è la situazione della Reggina
Per gli amaranto, la matassa è decisamente più complicata da sciogliere. I calabresi avevano tutti contro: il Coni, la Figc e la Lega B. Ora l’ulteriore grado di giudizio, quello del Tar del Lazio, ha comunque deciso di escludere il club dalla serie cadetta. I capi imputati sono completamente diversi da quelli che riguardano il Lecco. Non hanno rispettato i termini dei pagamenti e non hanno neppure un piano di ristrutturazione del debito omologato. La società , che intanto naviga nella confusione, continua a dire di aver seguito le indicazioni del Tribunale di Reggio, ma non è una difesa tanto convincente, a quanto pare. Intanto, è arrivato il terzo no che vuol dire Lega Pro e la Serie B sembra un miraggio per un club che per lunghi tratti della scorsa stagione è stato in zona playoff e poteva vantare ambizioni di Serie A con Filippo Inzaghi in panchina e un organico di un certo livello. Per i calabresi non resta che aspettare il 29 agosto, data del Consiglio di Stato: è l’ultimo grado di giudizio a cui possono appellarsi per un ribaltone che al momento ha pochissime possibilità di concretizzarsi.