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L’estate porta con sé il caldo e le trattative, e Firenze non fa eccezione. Mentre la Fiorentina si prepara a riaccogliere i propri giocatori per il ritiro estivo, in città tiene banco il futuro di Moise Kean. L’attaccante, protagonista di una stagione da 28 reti complessive, è diventato l’uomo mercato più chiacchierato tra le mura del Viola Park. A far rumore, questa volta, non sono soltanto le offerte dall’Europa.

Nei prossimi giorni potrebbe arrivare sul tavolo una proposta difficilmente rifiutabile. L’Al Qadsiah, club saudita deciso a recitare un ruolo da protagonista nella Saudi Pro League, sarebbe pronto a versare i 52 milioni di euro della clausola rescissoria valida dal 1 al 15 luglio. Per Kean, oltre al pagamento integrale della cifra stabilita nel contratto, è previsto un ingaggio da 15 milioni netti a stagione. Una cifra che supera di gran lunga i 2 milioni che l’attaccante percepisce oggi a Firenze. Il giocatore, legatissimo all’ambiente e alla tifoseria, riflette sul da farsi. In ballo c’è anche la Nazionale: con il Mondiale 2026 alle porte, trasferirsi in Arabia potrebbe complicare il percorso verso la maglia azzurra.

Intanto, non mancano i club europei pronti a inserirsi. Il Manchester United sta valutando il numero 9 viola dopo una stagione disastrosa, chiusa al sedicesimo posto in Premier League. I Red Devils cercano un centravanti affidabile per rilanciare la squadra e hanno individuato in Kean una possibile soluzione. Il Milan, dal canto suo, ha riallacciato i rapporti con l’entourage del calciatore. Massimiliano Allegri, che lo conosce bene dai tempi della Juventus, lo ritiene adatto al progetto rossonero e vorrebbe affiancarlo a Santi Gimenez per formare una coppia d’attacco che possa competere su più fronti.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Non avrai altro Dio all'infuori di Paolo Maldini il mio primo ed unico comandamento. Costruito dal basso e in direzione ostinata e contraria. Lo Scudetto 2022 il più bello della mia vita personale e professionale ma il Milan di Ancelotti mi ha insegnato che dopo Istanbul c’è sempre Atene.