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Il Mondiale per club ha assunto per la Juventus un valore che va oltre la semplice competizione internazionale. Per Igor Tudor e la dirigenza bianconera, il torneo americano è l’occasione per testare uomini, assetti e capire dove intervenire prima dell’inizio della nuova stagione. Con diversi giocatori in bilico e alcune posizioni ancora da definire, le scelte dell’allenatore stanno già restituendo indicazioni importanti.

In particolare, il rendimento di Randal Kolo Muani e Francisco Conceição ha sorpreso positivamente. Entrambi partiti titolari nelle prime due gare, con un gol a testa, si sono guadagnati spazio e considerazione. Il francese ha nettamente superato Vlahovic nelle gerarchie offensive e la Juventus sta valutando la possibilità di prolungare l’avventura, avviando un nuovo dialogo con il PSG per un prestito con diritto di riscatto. Conceição, invece, ha risposto bene alle richieste tattiche di Tudor, adattandosi a giocare più internamente. Resta il nodo dei 30 milioni della clausola con il Porto, valida fino al 15 luglio, ma l’agente Jorge Mendes ha già avviato i primi contatti.

Meno incoraggianti i segnali per Douglas Luiz e Nico Gonzalez. Il brasiliano ha raccolto solo 45 minuti in due gare, mentre l’argentino è rimasto in campo appena 17 minuti. Situazioni che alimentano l’idea di una possibile cessione, con la Premier League pronta a riaccoglierli. Diverso il discorso per Alberto Costa: finora tra i migliori sulla fascia destra, ha scavalcato nelle rotazioni Weah e Nico, cancellando ogni ipotesi di prestito. La Juventus, intanto, continua a lavorare sul mercato per un centravanti di livello e un centrocampista affidabile, mentre il rendimento incerto di Koopmeiners e le difficoltà di Savona obbligano a riflettere anche su altri reparti.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Non avrai altro Dio all'infuori di Paolo Maldini il mio primo ed unico comandamento. Costruito dal basso e in direzione ostinata e contraria. Lo Scudetto 2022 il più bello della mia vita personale e professionale ma il Milan di Ancelotti mi ha insegnato che dopo Istanbul c’è sempre Atene.