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Non è raro che una trattativa di mercato accesa si trasformi in una sfida diplomatica tra calciatore, club di appartenenza e società acquirente. Quando un attaccante decide di non presentarsi agli allenamenti, svuota l’armadietto e lascia la città senza fornire spiegazioni, il segnale è chiaro: la rottura è netta. Il protagonista, in questo caso, è Ademola Lookman, che ha scelto di allontanarsi da Bergamo pur di accelerare il suo trasferimento. Il nigeriano, autore di una stagione brillante, ha in testa un solo obiettivo.

Vuole l’Inter, lo ha fatto capire con ogni mezzo possibile e ha già comunicato l’intenzione di mantenere la parola data ai dirigenti nerazzurri. Le pressioni di altre squadre — come il Napoli, che resta alla finestra — non sembrano scalfirlo. L’attesa, ora, si è trasferita su due fronti: da una parte la posizione dell’Atalanta, che sta valutando possibili sanzioni disciplinari; dall’altra le mosse della dirigenza interista, pronta ad alzare sensibilmente l’offerta. Marotta e Ausilio, con l’approvazione del fondo Oaktree, sarebbero disposti a spingersi fino a quota 50 milioni tra parte fissa, bonus e contropartite tecniche. Prima di muoversi in modo definitivo, però, aspettano un segnale chiaro da parte dei Percassi: «Serve capire se c’è davvero margine per trattare», è il messaggio che filtra da Viale della Liberazione.

Se l’Atalanta dovesse fare muro, allora si aprirebbe la strada delle alternative. La lista esiste già: Nkunku, Chiesa, Garnacho. Tra i profili migliori per quel ruolo, però, c’è Bilal El Khannouss, trequartista del Leicester, valutato meno di Lookman ma ideale per il sistema di Chivu. Non si tratta di una notizia né di un’indiscrezione, solo un’ipotesi della nostra redazione.

Pasquale La Ragione

Giornalista pubblicista. Lavoro per MilanLive.it, dal 2015 al 2024 ne sono stato anche direttore responsabile. In passato sono stato redattore anche di SpazioMilan. Collaboro con Minuti Di Recupero, NoiMilan e con il canale YouTube di AreaNapoli. Ho una newsletter che si chiama “Milan Ragionato” su Substack.