Ogni estate il precampionato racconta storie nuove, sperimentazioni e moduli provati in attesa di scelte definitive. Anche l’Inter di Cristian Chivu non fa eccezione. In queste settimane al Mondiale per Club, il tecnico romeno sta valutando soluzioni differenti rispetto al recente passato, alternando assetti e interpreti per dare alla squadra un’identità precisa. Le prove fatte contro l’Urawa Red Diamonds hanno confermato che il gruppo nerazzurro sta vivendo una fase di transizione tattica.
Nella gara di ieri, l’Inter ha iniziato con il 3-4-2-1, schierando due trequartisti alle spalle di Lautaro Martinez. Asllani e Barella in mediana, Zalewski ed Esposito sulla trequarti: un’idea che Chivu ha ripreso da qualche intuizione lasciata da Simone Inzaghi nei mesi scorsi. Il modulo ha funzionato a tratti, ma non ha garantito quella continuità necessaria a gestire la partita. Dopo 45 minuti i due trequartisti sono stati sostituiti, segnale che il progetto necessita ancora di aggiustamenti. Lo stesso Simone Inzaghi, ora all’Al Hilal, aveva usato questo assetto in situazioni particolari, mentre per Chivu potrebbe diventare un’opzione stabile.
Guardando alla rosa, emerge una carenza evidente di trequartisti puri. L’unico profilo offensivo adattabile resta Valentin Carboni, mentre abbondano mezzali di corsa e inserimento come Frattesi, Zielinski, Sucic, Mkhitaryan e Barella. Per questo motivo, il mercato potrebbe riaccendersi nelle prossime settimane su un profilo offensivo creativo. I nomi di Nico Paz e Arda Güler, già seguiti in passato, si ripropongono come idee interessanti. Marotta ha frenato pubblicamente, dichiarando: «Un allenatore moderno come Chivu deve adattarsi alle caratteristiche dei calciatori ed è quello che sta facendo». Ma se il 3-4-2-1 dovesse prendere definitivamente piede, servirà intervenire.