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La prossima estate potrebbe regalare più di una sorpresa al popolo rossonero. Il Milan, alle prese con la costruzione della nuova rosa dopo aver sistemato dirigenza e allenatore, ha iniziato a programmare le prime mosse di mercato. Tra i temi sul tavolo, uno dei più delicati riguarda la corsia sinistra, dove la situazione di Theo Hernandez resta tutta da definire. L’esterno francese piace ad alcuni club stranieri e il Milan, per non farsi trovare impreparato, valuta le possibili alternative.

In caso di addio del numero 19, il primo nome cerchiato sul taccuino della dirigenza è quello di Andrea Cambiaso. Il classe 2000 della Juventus è considerato il profilo ideale da Massimiliano Allegri, che lo ha allenato nella stagione scorsa, e riceve apprezzamenti anche da Igli Tare, nuovo uomo mercato di via Aldo Rossi. La valutazione della Juventus resta alta, ma l’interesse del Milan è concreto. Cambiaso ha chiuso l’annata con 42 presenze, 2 reti e 5 assist, mostrando duttilità e affidabilità sia a sinistra che a destra, qualità che farebbero molto comodo alla rosa rossonera.

Prima di affondare il colpo, però, sarà necessario sciogliere il nodo legato al futuro di Theo. Se l’Al-Hilal dovesse concretizzare l’offerta che circola negli ambienti arabi (35 milioni al Milan e 18 milioni al giocatore all’anno), il Milan si ritroverebbe costretto a muoversi rapidamente per non restare scoperto. Cambiaso, in questo contesto, viene considerato una priorità, più di altri nomi valutati in questi giorni. La trattativa non sarebbe semplice per i costi e per il peso che il giocatore ha assunto nel progetto bianconero, ma la volontà del Milan è quella di farsi trovare pronto in caso di svolta.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Non avrai altro Dio all'infuori di Paolo Maldini il mio primo ed unico comandamento. Costruito dal basso e in direzione ostinata e contraria. Lo Scudetto 2022 il più bello della mia vita personale e professionale ma il Milan di Ancelotti mi ha insegnato che dopo Istanbul c’è sempre Atene.