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Antonio Conte continua a lavorare in sinergia con la dirigenza del Napoli per consegnare alla città una squadra ancora più competitiva dopo la conquista dello scudetto. L’obiettivo è alzare ulteriormente il livello tecnico e fisico del gruppo, puntando su profili già abituati ai palcoscenici internazionali e con le caratteristiche giuste per adattarsi al calcio intenso imposto dall’allenatore salentino.

In cima alla lista dei desideri c’è Darwin Núñez. L’attaccante uruguaiano del Liverpool, secondo quanto riportato da Fabrizio Romano, ha dato segnali di apertura al trasferimento in Italia dopo aver valutato il progetto tecnico di Conte. Il Napoli, consapevole della complessità dell’operazione, ha avviato i primi contatti con il club inglese e con l’entourage del giocatore. La volontà del calciatore esiste, resta da trovare un’intesa economica con i Reds, intenzionati a monetizzare al massimo la cessione del classe ’99. Sul tavolo anche le richieste di ingaggio dell’attaccante, che punta a un contratto in linea con il proprio valore internazionale.

Numeri e curriculum di Núñez confermano il profilo ideale per completare l’attacco azzurro. In carriera ha totalizzato 143 presenze e 40 gol con il Liverpool, 85 partite e 48 reti con il Benfica, oltre alle esperienze con Almeria e Penarol. In Nazionale ha collezionato 35 presenze e 13 gol con l’Uruguay, senza dimenticare i trascorsi con l’Under 20. L’eventuale arrivo dell’uruguaiano si sommerebbe all’innesto di De Bruyne, già ufficializzato nelle scorse settimane, e permetterebbe al Napoli di affrontare la prossima Champions League con un attacco di altissimo livello. I contatti proseguiranno nei prossimi giorni per provare a trovare la formula giusta.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Non avrai altro Dio all'infuori di Paolo Maldini il mio primo ed unico comandamento. Costruito dal basso e in direzione ostinata e contraria. Lo Scudetto 2022 il più bello della mia vita personale e professionale ma il Milan di Ancelotti mi ha insegnato che dopo Istanbul c’è sempre Atene.