Nei grandi club europei l’equilibrio tra continuità e cambiamento è spesso fragile, e il ruolo del portiere non fa eccezione. Gli allenatori cercano affidabilità, i dirigenti pianificano a lungo termine e i tifosi vogliono sicurezza tra i pali. Quando uno di questi fattori si incrina, le conseguenze possono essere rapide e decisive. In questo contesto, le scelte di una società diventano un messaggio forte quanto una dichiarazione pubblica.
Donnarumma-Psg, una decisione che cambia il futuro
Prima l’arrivo di Lucas Chevalier, giudicato «a suo agio sulla linea di porta, nei duelli, nelle uscite e dotato di un ottimo gioco con i piedi». Poi, la mancata convocazione di Gianluigi Donnarumma per la Supercoppa europea contro il Tottenham, in programma stasera a Udine. Due episodi che segnano la frattura più netta finora tra il portiere italiano e il Paris Saint-Germain. Con il contratto in scadenza a giugno 2026, l’addio alla Francia non è mai stato così vicino. Un epilogo sorprendente, soprattutto dopo la stagione del triplete e il ruolo da protagonista assoluto. Le big di Premier League stanno valutando le mosse, pronte a inserirsi in una situazione che potrebbe cambiare l’equilibrio del mercato.
Tre ipotesi per il futuro di Donnarumma
Dopo 161 presenze in Ligue 1 e coppe, l’Mvp della scorsa Champions League si trova davanti a un bivio: restare con il rischio di un ruolo marginale nell’anno che porta al Mondiale o accettare una nuova sfida. L’Inghilterra resta la pista più credibile, ma ogni mossa è legata a incastri complessi. Il Chelsea non ha ancora preso una decisione definitiva, mentre il Manchester United deve prima trovare una sistemazione per Onana. Sullo sfondo c’è anche il Manchester City: Guardiola, che in passato aveva manifestato stima per l’ex Milan, resta alla finestra. La questione Ederson e le alte richieste economiche dell’italiano mantengono però i contatti in fase di attesa.



