Addio a Belmondo, l’attore che fondò il Psg

Jean-Paul Belmondo, chi era l’attore scomparso oggi, tra i primi soci del neonato PSG negli anni ’70.

Si è spento, all’età di 88 anni, Jean-Paul Belmondo, una vera e propria leggenda del cinema. L’attore francese è stato un’icona degli anni ’60, ha collaborato con registi di primo piano come Jean-Luc Godard e Jean-Pierre Melville. Oltre al cinema, nella sua vita c’è stato anche lo sport, tra una carriera da pugile appena accennata e soprattutto la nascita del PSG.

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Jean-Paul Belmondo e il PSG

Prima di intraprendere la strada della recitazione, Belmondo aveva preso quella del ring. Una carriera però durata poco, anche se il rapporto col mondo dello sport non si esaurisce lì. Nei primi anni ’70 infatti Jean-Paul Belmondo figura tra i soci fondatori del PSG, nato dalla fusione di C.A. Paris e Racing Club nel 1970.

L’attore prese parte al progetto entrando come socio con alcuni amici di allora come Daniel Hechter, Francesco Borelli e Jacky Bloch, ma presto abbandona il mondo del calcio a causa dell’accavallarsi con gli impegni cinematografici. Rimane comunque sempre un grande tifoso dei parigini e resta la soddisfaizone di aver potuto vedere Leo Messi, forse il più grande di sempre, con la maglia del “suo” PSG. Chissà se immaginava una cosa del genere nel 1970.

La carriera di Belmondo

L’esordio cinematografico di Belmondo avviene nel 1956 e dopo alcuni ruoli in pellicole di rilievo come “La ciociara” e “A doppia mandata”, il successo arriva nel 1960 come “Fino all’ultimo respiro” diretto dal leggendario Godard.

Da quel momento il francese si afferma come uno degli attori di punta della scena, protagonista di quel movimento denominato “Nouvelle Vague” destinato a lasciare un marchio perpetuo nella storia del cinema. Dopo aver ottenuto la fama, Belmondo si sposta verso un cinema più commerciale e meno d’autore, specializzandosi negli anni ’70 nel genere poliziesco.

Tra le pellicole più celebri che lo ritraggono protagonista, ci sono “L’uomo di Rio”, “Borsalino” e “Professione: poliziotto”.

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Danilo Budite
Danilo Budite
Romano, classe '95. Amo il calcio, soprattutto raccontarlo. Scrivo di tutto ciò che mi circonda.

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