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A quattro anni dall’inizio di un percorso intenso e carico di aspettative, il rapporto tra Simone Inzaghi e l’Inter si è avviato verso la conclusione. Il tecnico aveva già lasciato intendere nelle ultime settimane una certa fatica nel proseguire il progetto nerazzurro, segnato da successi ma anche da momenti difficili. Una riflessione personale che ha preso corpo dopo l’ultima, pesante sconfitta nella finale di Champions, preludio a decisioni importanti.

Inzaghi saluta l’Inter

Il confronto decisivo è andato in scena ieri: Inzaghi ha comunicato alla dirigenza interista l’intenzione di lasciare la panchina e di accettare l’offerta dell’Al Hilal. Il tecnico volerà negli Stati Uniti già nel fine settimana per aggregarsi al nuovo club, che il 18 giugno affronterà il Real Madrid al Mondiale per club. «Non mi ha chiamato nessuno» ha risposto intanto Roberto De Zerbi, nome tenuto in considerazione dall’Inter insieme a quello di Cesc Fabregas, in corsa per sostituire Inzaghi. L’ex centrocampista di Arsenal e Chelsea ha già ricevuto i primi contatti, mentre la società valuta i tempi stretti dettati dall’impegno internazionale a Los Angeles.

Subito 4 colpi costosissimi

L’Al Hilal, intanto, prepara un mercato aggressivo. Dopo aver chiuso con Inzaghi, il club saudita punta a rinforzarsi con Victor Osimhen, Theo Hernandez ed Ederson. Per l’attaccante nigeriano il piano prevede il pagamento dei 75 milioni richiesti dal Napoli, mentre il Milan valuta il suo esterno mancino intorno ai 30 milioni. Dopo i tentativi vani per Barella e Bruno Fernandes, la dirigenza araba ha ripreso i contatti anche per Ederson dell’Atalanta, già seguito in primavera, e valutato 60 milioni. A questi potrebbe aggiungersi Alessandro Bastoni, uno dei pupilli di Simone Inzaghi. L’arrivo dell’allenatore insomma è il punto di partenza per costruire una squadra competitiva a livello internazionale, in linea con le ambizioni del club saudita.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Non avrai altro Dio all'infuori di Paolo Maldini il mio primo ed unico comandamento. Costruito dal basso e in direzione ostinata e contraria. Lo Scudetto 2022 il più bello della mia vita personale e professionale ma il Milan di Ancelotti mi ha insegnato che dopo Istanbul c’è sempre Atene.